Terracina in lutto, gli amici di Luigi raccolgono fondi per aiutare la famiglia

Terracina in lutto, gli amici di Luigi raccolgono fondi per aiutare la famiglia
di Marco Cusumano
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Lunedì 24 Gennaio 2022, 16:10

Gli amici del 28enne di Terracina morto per complicazioni da Covid si stringono intorno ai familiari e lanciano una raccolta di fondi per sostenere le spese per il funerale. La vittima, Luigi Cossellu, un ragazzo molto conosciuto in città, amava le moto e aveva una grande passione per la pesca che lo aveva coinvolto in un'associazione sportiva insieme ad altri giovani della zona. Proprio i suoi amici, in queste ore, si stanno dando da fare per aiutare la famiglia colpita dal grave lutto. Attraverso un passaparola, facilitato anche dai social media, stanno organizzando una raccolta di fondi per sostenere il funerale del ragazzo. Su whatsapp e Facebook è stato pubblicato anche l'Iban della mamma del ragazzo deceduto, mentre la raccolta prosegue anche nel bar di riferimento del gruppo di amici.
Per chi lo conosceva non è certo il momento di discutere sulle scelte di Luigi, sulla sua convinta opposizione al vaccino e sulla sottovalutazione di una malattia che purtroppo, in determinate situazioni, può avere esiti mortali. Ma inevitabilmente la sua storia di non vaccinato vittima del Covid è diventata un caso nazionale, un triste monito affinché non vengano sottovalutati i rischi del virus.
E così, accanto alle condoglianze, appaiono sui social tanti commenti di rabbia per le tesi antiscientifiche che probabilmente hanno contribuito a portare Luigi (e non solo) verso convinzioni errate circa i rischi legati al Covid.
«Ad oggi - si legge tra i commenti sui social - c'è ancora chi dice che il Covid non esiste, che è solo un'influenza, intanto persone nel mondo muoiono, gli amici muoiono, nonni papà ragazzi amici portati via dal Covid... tanto non esiste... è solo un'influenza... ditelo alle famiglie che hanno perso un parente... Che la terra ti sia lieve, Luigi Cossellu».
Il giovane di Terracina si era recato in ospedale il 16 gennaio scorso con un quadro clinico già molto preoccupante. Inizialmente è apparso scettico in merito alle cure sanitarie, i medici hanno dovuto insistere a lungo per convincerlo a sottoporsi ai trattamenti necessari. Il giorno successivo, vusta la grave situazione, è stato trasferito al Goretti, direttamente nel reparto Rianimazione Covid, con i polmoni già pesantemente danneggiati dal virus, un'insufficienza respiratoria grave e la necessità del casco per l'ossigeno. «Quando i no vax arrivano in ospedale non sono ai primi sintomi - ha spiegato la direttrice generale della Asl Silvia Cavalli - arrivano già in gravi condizioni perché c'è la negazione della malattia. È fondamentale vaccinarsi e recarsi in ospedale ai primi sintomi senza aspettare troppo a lungo».

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