Terminate le lezioni, ora l'auspicio di tutti è di tornare alla normalità

Terminate le lezioni, ora l'auspicio di tutti è di tornare alla normalità
di Francesca Balestrieri
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Mercoledì 9 Giugno 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 10:52

Un anno certamente difficile, problematico e non senza difficoltà quello che si è chiuso ieri per gli studenti pontini. E allora per capire quali sono stati i momenti più difficili, ma anche le cose positive che ha lasciato e le prospettive future, lo abbiamo chiesto ad alcuni dirigenti.


CLASSICO
«Non è stato facile, ma abbiamo lavorato bene» dice la dirigente del liceo Classico Alighieri Eleonora Lofrese. «Docenti, studenti e personale scolastico si sono impegnati molto per raggiungere gli stessi risultati degli anni passati e con profitto. Lo dico a ragion veduta visto che proprio oggi (ieri per chi legge) sono iniziati gli scrutini e le insufficienze sono pochissime. Sicuramente il fatto di lavorare un po' da casa, un po' a scuola, con orari scaglionati non ha contribuito a mantenere un ritmo costante, ma non abbiamo perso un secondo delle ore che dovevamo fare. I docenti, ma anche tutto il personale, sono stati propositivi e sempre disponibili, questo ha fatto la differenza spiega Ci siamo rimboccati le maniche anche per tutte le nuove tecnologie che abbiamo messo in campo. Insieme abbiamo reso il liceo classico digitale». Ovviamente per settembre le aspettative sono alte: «Confido nei vaccini e nella migliore organizzazione dei trasporti. Il mio sogno è quello di aprire i cancelli a tutti gli studenti e alle loro famiglie fin dal primo giorno come abbiamo sempre fatto», conclude la Lofrese.


SCIENTIFICO
«Abbiamo superato moltissime difficoltà con chiusure, zone rosse, quarantene e anche la variante inglese, ma ce l'abbiamo fatta» -spiega il dirigente del liceo Majorana di Latina, Domenico Aversano. «Ogni settimana abbiamo dovuto cambiare orario perché con tanti docenti in isolamento non era possibile fare lezioni in presenza. È stato difficile e destabilizzante anche per i ragazzi. Ora speriamo nei vaccini e già in tanti tra gli studenti che dovranno affrontare l'orale hanno provveduto a farlo. È un segnale positivo perché significa che anche loro per primi sono interessati a tornare alla normalità».


MANZONI
«Davvero un anno particolare, forse ancora più difficile della parte finale del precedente», spiega la dirigente del liceo Manzoni Paola Di Veroli. «Tutti in presenza, tutti a distanza con i soli laboratori e attività di inclusione in presenza, un po' in presenza, un po' a distanza, le positività al Covid, le quarantene fiduciarie, niente viaggi di istruzione.

Insomma ragazzi in bilico continuo tra la precarietà ed un'illusoria normalità. Personalmente non ho mai ascoltato così tante storie di ragazzi bisognosi di supporto psicologico». C'è però anche un risvolto positivo: «Sicuramente una capacità di ascolto e di attenzione molto più spiccata, il sentire di aver bisogno dell'altro. Aggiungiamo anche un notevole balzo in avanti del digitale. I ragazzi si sono misurati con veri compiti di realtà, hanno potuto creare prodotti innovativi ed originali. Si sono confrontati con l'educazione civica sul campo: hanno fatto sentire la loro voce, chiesto di essere interlocutori ai tavoli istituzionale, si sono coordinati». E in merito al futuro: «Tornare ad abbracciarci, il mantra che ripetono tutti gli alunni e gli studenti, dall'infanzia all'università. Espressione trita ed abusata, ma efficace. Altro proposito è non disperdere il patrimonio di vivacità e ricchezza dei processi educativo-didattici: abbiamo liberato tante energie, devono continuare a rinnovare profondamente la scuola».


ISTITUTO COMPRENSIVO
«Tante difficoltà, ma anche tante soddisfazioni», non ha dubbi su questo la dirigente dell'istituto comprensivo Emma Castelnuovo di Latina Cristina Martin. «i bambini sono stati il vero motore. Pensavamo che per loro sarebbe stato difficile, invece hanno rispettato tutte le regole, dando anche a noi la spinta a fare sempre meglio. E l'ho constatato io stessa anche nell'ultimo giorno di scuola, mi sono collegata con le classi per un saluto finale ed erano tutti emozionati, ma felici di aver potuto lavorare insieme, seppure a distanza. Sono stati coraggiosi e determinati, ci hanno stupito. Per il prossimo anno la speranza maggiore è riposta nei vaccini, solo così la didattica potrà tornare a essere regolare e continuativa».

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