Tecnopolo a Latina così il Distretto Salute punta ai fondi del Pnrr

Tecnopolo a Latina così il Distretto Salute punta ai fondi del Pnrr
di Andrea Apruzzese
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Martedì 28 Settembre 2021, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 11:30

Un progetto dai tanti volti, che porterà sul territorio di Latina ricadute come ricerca, formazione, occupazione, produzione, tutte ai massimi livelli di eccellenza nella biotecnologia e nella chimica farmaceutica, grazie a fondi del Pnrr e alla sinergia tra università e imprese.


È il Distretto della Salute, presentato ieri dal direttore del Parco scientifico pontino Technoscience, Stefano Di Rosa, alla presenza dei vertici delle istituzioni e enti che vi daranno vita: oltre al Parco, figurano Comune di Latina, Provincia di Latina, Regione Lazio, Camera di Commercio, le università La Sapienza, Tor Vergata e San Raffaele, il Cnr, Unindustria, l'Anci e il Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma-Latina. Il progetto del Distretto è basato su tre linee di investimento: Scienza della vita, Sostenibilità e Digitalizzazione avanzata. E a sua volta contiene altri progetti, che vanno dall'alta formazione, all'incubatore di biotecnologie, dal Laboratorio di nanotecnologie, a quello di Biologia molecolare, dall'Advanced materiale development, al Supercalcolo per analisi di dati, dal progetto Boost (modelli di sviluppo attraverso finanza sostenibile e redistribuzione della ricchezza), fino al Cloud graphic (sviluppo di tecnologie informatiche a supporto della progettazione delle aziende) e a +Vita, modello di offerta assistenziale per pazienti cronici.


In totale, 12 progetti, ciascuno dei quali vanta investimenti di partenza dei primi due anni (2022-23) da 200mila euro fino a decine e decine di milioni di euro, per valorizzare la vocazione chimica-farmaceutica del territorio pontino istituendo una rete d'eccellenza per lo sviluppo dell'industria e della ricerca farmaceutica. Per il vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, «è un progetto attrattivo per trattenere, e anche richiamare, le eccellenze sul territorio», mentre per il docente Enrico Garaci (San Raffaele), «il progetto può colmare alcune criticità, come la divaricazione tra produzione di competenze e conoscenze, in cui l'Italia è al sesto posto mondiale con 20mila pubblicazioni l'anno, e la valorizzazione di queste conoscenze, per cui siamo agli ultimi posti nel mondo.

Siamo pronti a far partire Biotecnologie, che avrà un primo indirizzo sanitario, e in un immediato futuro ci saranno anche quello ambientale e il farmacologico».


«La Sapienza ha proposto tre punti nel progetto: formazione, attività diffuse e l'obiettivo salute e benessere anche nell'agroalimentare del laboratorio di Biofotonica», ha aggiunto il prorettore alle sedi decentrate, Giuseppe Bonifazi. «Il Distretto della Salute ha detto il sindaco Damiano Coletta è un progetto che coglie una delle occasioni di rilancio offerte dal Pnrr. Latina si è fatta trovare pronta da questo punto di vista, abbiamo messo in rete istituzioni, università, mondo delle imprese e centri di ricerca ponendo basi solide. Ricerca e formazione sono elementi fondamentali, il nostro territorio è il secondo polo chimico-farmaceutico d'Italia e con il Distretto della Salute puntiamo a valorizzare questa importante vocazione coltivando nuove competenze e mettendo a disposizione strumenti in grado di permettere alle aziende di rimanere a livelli di assoluta eccellenza. È arrivato il momento di mettere a sistema le istituzioni, il mondo accademico e della formazione e il settore dell'industria e delle imprese.

Il progetto si interfaccia inoltre con una visione, quella del potenziamento della medicina del territorio che Asl e Regione stanno portando avanti e dell'innovazione digitale in campo sanitario. È una sfida che guarda al bene comune e che riguarda tutti noi. Abbiamo vissuto la dolorosa esperienza della pandemia, ora abbiamo la responsabilità di dover cogliere le opportunità di rilancio per il nostro Paese partendo proprio dalle città. Ed è fondamentale che le risorse a disposizione vengano utilizzate da persone che fanno della trasparenza, della competenza e della sostenibilità i loro valori primari».

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