Latina, omicidio a Montello, i testimoni: «Stavamo festeggiando poi è stato il finimondo»

Latina, omicidio a Montello, i testimoni: «Stavamo festeggiando poi è stato il finimondo»
di Andrea Apruzzese
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Lunedì 1 Novembre 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 12:06

Una festa finita in tragedia, con un uomo ucciso a sprangate e altri dieci feriti. È accaduto nella notte tra sabato e domenica a Latina, precisamente in via Monfalcone a Borgo Montello, a poche decine di metri dalla discarica.
Nel giardino di una abitazione, un ex podere di due piani fuori terra, circa cinquanta persone della comunità indiana di braccianti agricoli che lavorano nei campi adiacenti, stavano festeggiando la nascita del figlio di uno di loro, venuto alla luce in India circa un mese fa. Ad un certo punto è arrivato un gruppo - non invitato - ed è scoppiata una violenta rissa. Sono apparsi bastoni e anche un'arma: vengono esplosi dei colpi, che fortunatamente non feriscono nessuno. Per terra, ucciso dalle sprangate, rimane proprio il padre che stava festeggiando la nascita del figlio, Singh Jaseer un 29enne bracciante agricolo indiano. Altri dieci rimangono feriti, in maniera più o meno grave, ma nessuno di loro è in pericolo di vita: soccorsi, vengono ricoverati in parte al Goretti, in parte in altri ospedali dei Comuni vicini, tra Anzio e Roma.


LE INDAGINI
Interviene subito la Squadra Volante, e le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, vengono affidate alla Mobile della Questura del capoluogo. Due bastoni, ritrovati sul luogo del delitto, vengono sequestrati. Repertati anche tre bossoli, calibro 9x21, ma l'arma non è stata ritrovata. La Mobile avvia subito le indagini, cercando testimoni, tra la ventina di persone rimaste sul posto (altri nel frattempo si erano allontanati), tra le difficoltà della lingua e molte reticenze. Le indagini sono tuttora in corso; al momento non sono ancora stati individuati i motivi che hanno scatenato la rissa. Tra le ipotesi c'è quella che il gruppo di indiani, arrivato con il volto coperto e armato appunto di bastoni, voglia imporre il suo predominio sugli altri. Vicende legate alla merce o ai lavoratori da sfruttare nei campi.

Ma saranno gli accertamenti a stabilire meglio l'accaduto. Di certo dalla comunità proveniente dal Punjab non arrriva, al momento, un grande aiuto. Solo la certezza che la spedizione è stata organizzata da connazionali. Come in passato, ma senza conseguenze del genere, a San Felice Circeo e ad Aprilia. O a Bainsizza, dove venne malmenato un commerciante indianto.


SINDACO
La vicenda è seguita con attenzione anche dal primo cittadino di Latina, Damiano Coletta, che parla di «un episodio gravissimo, sul quale attendiamo gli esiti delle indagini della Squadra mobile che faranno piena luce sui contorni della vicenda. Dispiace tantissimo apprendere che sia costato la vita a una persona e dispiace anche che tutto questo sia accaduto, almeno secondo quelle che sono le prime risultanze investigative, all'interno di una comunità, quella indiana, che nella zona di Latina si è sempre mostrata pacifica e che ha dimostrato negli anni di riuscire ad integrarsi con il territorio senza alcun problema».


POPOLAZIONE
E proprio alle istituzioni si rivolgono anche i cittadini di Borgo Montello, una comunità da decenni alle prese con i problemi derivanti dalla presenza delle discariche, come anche della vicinanza con il campo rom di Al Karama. Preoccupazioni che non sarebbero nuove, come racconta anche Paolo Bortoletto, storico rappresentante dei comitati di quartiere, secondo cui «Ci allarma, in particolare, l'uso delle armi, si sta alzando il livello di criminalità, dobbiamo chiedere alle istituzioni di vigilare con attenzione, anche nei riguardi di questa comunità di stranieri, formata nella quasi totalità di persone perfettamente integrate, che si alzano presto la mattina per andare a lavorare nei campi per pochi euro».

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