Stabilizzazione del personale e appalto 118: rischio beffa per gli autisti

Stabilizzazione del personale e appalto 118: rischio beffa per gli autisti
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 7 Maggio 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 09:06

Rischiano la beffa gli autisti che da anni operano per Ares 118 con aziende private. L'agenzia regionale per l'emergenza sanitaria ha avviato l'internalizzazione del servizio, ma essendo loro appunto privati non c'è stabilizzazione e dovrebbero partecipare a un nuovo concorso con il rischio - dopo oltre 25 anni - di essere esclusi. In realtà hanno svolto un servizio pubblico e per questo servirebbe che la Regione Lazio individuasse una soluzione idonea. In attesa di riportare all'interno tutto il personale, inoltre, è in programma un nuovo appalto che è stato deliberato di recente.
Con un paio di rischi che il personale individua: il primo è la mancanza dei barellieri negli equipaggi, il secondo che non si provi a dare una risposta a chi chiede la continuità del posto di lavoro. Cgil, Cisl e Uil «nel manifestare apprezzamento per il percorso di reinternalizzazione del servizio» hanno chiesto un incontro «al fine di valutare futuri percorsi assunzionali». Degli autisti, però, non si fa menzione anche se viene sottolineato che «sarebbe inaccettabile disperdere l'alta professionalità acquisita in anni di lavoro all'interno della rete dell'emergenza». La richiesta che arriva da chi ogni giorno è alla guida delle ambulanze, ha affrontato come altri l'emergenza Covid e vive nella precarietà di ditte che cambiano ormai da un quarto di secolo, è chiara: trovare un percorso che possa riconoscere - come merita - il lavoro svolto fin qui.


«CARTE FALSE»
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di Croce Bianca sui trasporti ospedalieri con ambulanze per la Asl di Latina e ribaltato la sentenza del Tar che aveva dato ragione, invece, alla Croce Amica Heart Life. Società, quest'ultima, che in sede di gara aveva presentato, tra l'altro, documentazione falsa. A sollevare il caso era stata, già al Tar, la stessa Croce Bianca che denunciava «la falsità dei documenti prodotti in gara da Heart Life, relativi alla frequenza di corsi di sicurezza di due medici in organico». Medici che «nei giorni indicati di asserita partecipazione ai corsi di formazione della durata di 16 ore» erano in realtà in servizio proprio con Croce Bianca». La stessa Asl aveva segnalato «il fatto significativo all'Anac in data 26 novembre 2020, da cui risulta la falsità delle attestazioni certificate da Heart Life».
Giovanni Del Giaccio
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