Volley, il tecnico della Top Cisterna Soli: «Occorrono norme per tutelare la salute di tutti»

Volley, il tecnico della Top Cisterna Soli: «Occorrono norme per tutelare la salute di tutti»
di Gaetano Coppola
3 Minuti di Lettura
Lunedì 3 Gennaio 2022, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 10:35

Fabio Soli a 360 gradi. Il tecnico della Top Volley Cisterna traccia un bilancio dell'anno che si è appena concluso e guarda al futuro con un pizzico di ottimismo ma non nasconde la preoccupazione per come il movimento sta affrontando il ritorno prepotente della pandemia con rischi reali per salute e integrità fisica degli atleti.
«Per quel che riguarda la prima fase del campionato il mio giudizio è positivo - commenta Fabio Soli - Il nostro obiettivo era vivere settimana dopo settimana cercando di incrementare il nostro livello e mi sembra che siamo stati bene in campo contro tutte le nostre avversarie. Ogni punto conquistato ce lo siamo sudato. In un campionato difficile come il nostro qualche passaggio a vuoto è fisiologico».
Senza infortuni le cose sarebbero potute andar meglio «Abbiamo dovuto assorbire una serie di mazzate che avrebbero messo a terra chiunque. Prima Krick, poi Lanza che va via anzitempo. E ancora l'infortunio grave di Szwarc e per ultima la distorsione alla caviglia di Maar. Malgrado ciò la squadra ha tenuto e di questo devo ringraziare i ragazzi».
Coppa Italia mancata di un soffio. «C'è un po' di rammarico certo per aver perso alcune occasioni e aver lasciato per strada punti che oggi ci avrebbero permesso di stare più tranquilli. Per quel che riguarda il futuro trovo che non sia corretto cambiare in corsa pensiero e modus operandi. Tanto più che la situazione Covid non dà certezze e tanto meno consente previsioni. Si vive l'oggi e noi dobbiamo continuare a pensare a noi stessi, lavorare, possibilmente al completo, per migliorare e farci trovare pronti quando saremo in campo. Il rinvio del match con Verona ci dà qualche giorno in più sperando di recuperare Maar».
Quando si affronta il tema pandemia Soli non è tenero: «Siamo riusciti a farci trovare ancora una volta impreparati. C'erano tutte le premesse per capire che ci saremmo trovati allo stato attuale. E invece navighiamo a vista e questo un movimento importante qual è quello della pallavolo non se lo dovrebbe permettere».
Che fare? «Detto che fermare il campionato sarebbe un danno incalcolabile - aggiunge Soli - l'obiettivo principale resta quello della salute dei giocatori. E su questo fronte servono regole precise e condivise da tutti con serietà, che vadano al di là dei protocolli».
Nei club non ci sono obblighi vaccinali? «Assolutamente no. Molti sono vaccinati e molti no. Facciamo tamponi ma va tenuto conto che atleti e staff hanno vita sociale e occasioni di contagi. Poi si allenano insieme e poi giocano contro altri atleti. Ecco, se io ho certezza di essere entrato in contatto con un positivo faccio il tampone, per me ma anche per rispetto di chi domenica stringerà la mia mano sul campo. Anche se non sarei obbligato. Questo per dire che al di là dei protocolli la priorità è tutelare noi e gli avversari e invece mi sembra che c'è chi pensa solo al suo orticello. Il risultato è che allo stato solo noi, Monza e Taranto non siamo stati ancora contagiati».
E poi ci sono le conseguenze che i contagi comportano: rinvii delle partite con recuperi e turni infrasettimanali che si sommano a quelli già esistenti per gli impegni internazionali. «E questo è un altro grosso problema. Quando parlo di tutela della salute parlo anche l'integrità fisica degli atleti. Giocare ogni tre giorni richiede ritmi insostenibili. Chiediamoci perché ci sono così tanti infortuni. Senza contare che la classifica è falsata e non rispecchia la realtà. Credo che sia giunto il momento di mettersi intorno a un tavolo per cambiare le regole di questo campionato per quel che riguarda il prosieguo, play-off e retrocessioni. Certo ognuno dovrà cedere un po' del proprio». E questa potrebbe essere la fase più difficile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA