Sinisi confessa: «Di Silvio mi esasperava, non mi restituiva i soldi»

Sinisi confessa: «Di Silvio mi esasperava, non mi restituiva i soldi»
di Elena Ganelli
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Sabato 21 Maggio 2022, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 08:23

«E' vero sono stato io ma ero disperato, volevo che mi restituisse i soldi che a 10/20 euro alla volta gli avevo prestato negli ultimi mesi perché mi servivano per vivere. Riesco a malapena a comprare da mangiare per me e la mia compagna e ho anche lo sfratto esecutivo». Angelo Sinisi ammette tutto davanti al giudice e cerca di spiegare perché mercoledì mattina ha bussato alla porta di Antonio Di Silvio detto Cavallo, 56enne esponente del clan rom e suo vicino di casa nel quartiere Nicolosi a Latina e gli ha lanciato contro una bottiglia incendiaria ustionandolo gravemente.


Il 44enne, che ha una serie di precedenti penali alle spalle per reati diversi inclusa la rapina, è stato arrestato il giorno successivo con l'accusa di tentato omicidio e ieri mattina è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota per l'udienza di convalida del fermo. Assistito dall'avvocato Valentina Leonardi ha risposto a lungo alle domande e ha spiegato che negli ultimi mesi, in più di una occasione, aveva prestato dei soldi alla vittima. Piccole somme che però alla fine erano diventate circa 3mila euro. «Vivo con il reddito di cittadinanza ha detto e fatico ad arrivare alla fine del mese. Di Silvio ogni tanto mi chiedeva di dargli qualcosa e non mi ha mai restituito nulla, diceva che quel denaro lo doveva dare a qualcuno.

Sono davvero disperato perché mi stanno sfrattando da casa, mi hanno staccato la luce e non ho neppure i soldi per mangiare».


Sinisi ha detto di essersi recato una prima volta a casa della vittima e di avere parlato con la moglie senza ottenere alcun risultato e di essere poi tornato: ma alla sua richiesta di avere indietro i soldi Di Silvio gli avrebbe risposto con una frase strafottente. Così, preso dalla disperazione, è andato a comprare una bottiglia di benzina, ha bussato di nuovo alla porta del vicino e quando lui gli ha aperto gli ha dato fuoco causando una serie di gravi ustioni su diverse parti del corpo. Ad intervenire in via Grassi oltre ai vigili del fuoco anche un mezzo del 118 che ha trasportato il ferito presso l'ospedale Santa Maria Goretti dove è ricoverato tuttora nel reparto di terapia intensiva per le gravi ustioni riportate in diverse parti del corpo. Sinisi invece è scappato fino a quando, a distanza di 24 ore, i carabinieri non lo hanno rintracciato e fermato quale autore del tentato omicidio. Ieri mattina la piena ammissione di responsabilità da parte sua. A conclusione dell'udienza il gip Castriota ha convalidato il fermo mentre si è riservato di decidere sulla richiesta di arresti domiciliari presentata dalla difesa. Per ora quindi Sinisi resta in carcere.
 

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