Latina, si torna in classe in zona arancione: gli istituti organizzano arrivi e presenze

Latina, si torna in classe in zona arancione: gli istituti organizzano arrivi e presenze
di Francesca Balestrieri
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Mercoledì 7 Aprile 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 15:00

Da oggi riaprono le scuole del Lazio. Rientreranno in classe gli alunni della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado (asili, elementari e medie) e lo faranno anche se il Lazio dovesse passare in zona rossa, secondo le nuove indicazioni del Governo.


LA RIPRESA
Tutti gli studenti fino alla prima media compresa, dunque, potranno continuare ad andare a scuola e a frequentare le lezioni in presenza. In zona rossa rimarrebbero a casa soltanto gli studenti della seconda e terza media e delle superiori.
Al momento però il Lazio è in zona arancione, dunque tornano in aula anche gli alunni delle superiori, dove sarà garantita l'attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento, degli studenti.


«PIANO COLLAUDATO»
E allora cosa accadrà da domani? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dirigenti scolastici delle scuole superiori di Latina.
Il professor Sergio Arizzi, preside del liceo Grassi di Latina specifica che l'istituto è già pronto a ripartire grazie all'organizzazione studiata a inizio anno e che nei giorni di didattica integrata ha funzionato: «Applicheremo lo stesso piano collaudato in questi mesi che permette di controllare bene eventuali cluster, come fatto finora.
Infatti non abbiamo mai avuto focolai che si sono sviluppati a scuola, i casi avuti sono stati tutti esterni e li abbiamo gestiti bene con le quarantene. Al momento sappiamo che l'isolamento di alcuni ragazzi è terminato durante le vacanze di pasqua dunque rientriamo a pieno regime e speriamo di poter continuare così».
Ovvio che a pagare il prezzo di questo sistema di aperture e chiusure, quarantene e didattica a distanza è la qualità dell'istruzione: «Sicuramente il primo ciclo paga di più le conseguenze, soprattutto da un punto di vista della socialità che a scuola è parte integrante dell'insegnamento.
Per il secondo ciclo la questione è differente e dipende dalle fasce di età.

I ragazzi più grandi, dai 16 anni in poi, non credo abbiano apprensione, ma il problema si pone nei primi due anni di superiori perché nel primo anno i ragazzi vengono già da lock down avuto nel corso della terza media, nel secondo è più o meno lo stesso quindi credo che l'incidenza ci sia soprattutto sull'aspetto sociale anche se sull'apprendimento nessuno può negare un calo generale e diffuso».


«INGRESSI SCAGLIONATI»
Anche il liceo Manzoni riprenderà le lezioni con lo stesso metodo utilizzato prima della zona rossa: «Siamo organizzati con turni scaglionati e doppi turni, così come indicato dalla nota del direttore dell'ufficio scolastico che ha ribadito le modalità», spiega la dirigente Paola Di Veroli secondo la quale, a livello di apprendimento «quello che può compromettere il percorso è il continuo passaggio tra aperture e chiusure perché in questo modo non è possibile una programmazione nel tempo delle attività. Inoltre quello che manda in crisi il sistema è la presenza di eventuali contagi, quindi le quarantene per classi e docenti che non consentono di ricreare il blocco unico».


«MAI FERMATI»
C'è però anche un aspetto positivo: «Rispetto allo scorso anno lo svolgimento della didattica è avvenuta in maniera costante fin da primo giorno, la scuola non si è mai fermata. Anche le attività laboratoriali del liceo musicale sono proseguite con qualche adattamento.
Per esempio chi suona uno strumento a fiato fa lezione con delle paratie alte due metri che permettono l'isolamento o per il coro si suggerisce una distanza di due metri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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