Sabaudia, davanti al gip parlano i primi indagati

Sabaudia, davanti al gip parlano i primi indagati
di Elena Ganelli
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Giovedì 24 Febbraio 2022, 11:58

Uno tace, gli altri parlano cercando di difendersi e di spiegare che è tutto avvenuto regolarmente. È il risultato dei primi interrogatori per cinque delle sedici persone colpite da misura cautelare nell'ambito dell'inchiesta Dune che ha travolto l'amministrazione comunale di Sabaudia.


Il giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, firmataria dei provvedimenti, ha ascoltato Edoardo Piovesana, Quirino Alessi, Alessandro Rossi, Gianni Giuseppe Polidoro e Stefano Malinconico che hanno adottato strategie diverse davanti al gip e ai sostituti procuratori titolari dell'indagine Andrea Sgarrella e Valentina Giammaria che erano presenti durante gli interrogatori. Piovesana, il primo ad essere ascoltato, ha deciso di rimanere in silenzio ed avvalersi della facoltà di non rispondere. Il suo coinvolgimento è legato al ruolo di responsabile del Servizio gare del Comune nonché quello di presidente della Commissione di gara che si è occupata della Coppa del Mondo di canottaggio. Secondo gli investigatori avrebbe fornito all'assessore ai lavori pubblici Innocenzo D'Erme informazioni riservate e dati sensibili forniti da una società concorrente turbando la gara per il campo di gara della Coppa del mondo. Questo avrebbe favorito la società Elettrobeton sud.


Dal canto suo Quirino Alessi ha risposto alle domande e contestato ogni accusa che lo rigurarda. Al geologo è stato imposto il divieto di esercitare per un anno. Proprio con il suo ruolo - da consulente dell'amministrazione -si sarebbe accordato, secondo l'accusa, con il dirigente lavori pubblici Giovanni Bottoni per affidare ad una ditta l'incarico di perimetrazione e rilievo del sistema Albano' sul lago di Paola. Reato commesso - secondo l'accusa in concorso con il primo cittadino, alcuni dirigenti e i componenti del Comitato Sabaudia MMXX, nella gara per l'allestimento del campo di regata per i Mondiali di canottaggio.

Il geologo avrebbe predisposto, su richiesta di Bottoni, una stima dei lavori sotto la soglia che consente di procedere con l'affidamento diretto.


Ha risposto alle domande anche Alessandro Rossi, comandante dei carabinieri forestali colpito da un provvedimento di interdizione temporanea dai pubblici uffici per 12 mesi. Il luogotenente, assistito dall'avvocato Guido Calisi, avrebbe consentito di far eseguire lavori di potatura a Stefano Malinconico nell'abitazione di Attilio Guglielmi, dirigente del Comune di Sabaudia, senza alcuna autorizzazione del Parco. Secondo il sottufficale non è necessaria un'autorizzazione per la sola potatura. La difesa ha chiesto la revoca del divieto di dimora e della sospensione dal servizio.

I magistrati che hanno svolto l'indagine si sono opposti, il Gip invece si è riservato. Ascoltato anche l'imprenditore Stefano Malinconico che, assistito dall'avvocato Amleto Coronella, ha risposto per oltre due ore e mezza alle domande del giudice. Il titolare della ditta Paesaggio Urbano ha ammesso di avere un rapporto di amicizia con l'appuntato della Forestale Angelo Mazzeo che riusciva a velocizzare le pratiche ma non che questo lo abbia agevolato. Anzi, ha spiegato di essere stato chiamato per un lavoro di potatura di rami, regolarmente eseguito ma per il quale non è stato mai pagato. La difesa ha chiesto la revoca dei domiciliari sulla quale i pm hanno dato parere contrario. Gli interrogatori delle altre persone colpite da provvedimento cautelare riprenderanno lunedì. L'attesa è soprattutto per quello della sindaca, Giada Gervasi, che nel frattempo si è dimessa dal suo incarico.

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