Rientrati i disordini nel carcere di Latina: l'allerta resta dopo la protesta dei detenuti

Rientrati i disordini nel carcere di Latina: l'allerta resta dopo la protesta dei detenuti
di Elena Ganelli
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Mercoledì 1 Dicembre 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 08:31

Si sono riuniti davanti a un cancello dell'area esterna durante l'ora d'aria e poi si sono rifiutati di rientrare nelle loro celle. Una manifestazione di protesta quella messa in atto ieri mattina dai detenuti del carcere di Latina che ha mobilitato le forze dell'ordine intervenute in maniera cautelativa per evitare che la situazione degenerasse ma alla fine l'iniziativa è rientrata senza ulteriori conseguenze. Protagonisti della protesta, all'origine della quale ci sarebbero alcuni provvedimenti disciplinari adottati dalla direzione della casa circondariale, una ventina di detenuti italiani, magrebini e albanesi che non sono voluti rientrare nei loro alloggi.

Nel cortile
La situazione si è fatta tesa anche perché alcuni si sono scagliati contro una cancellata del cortile ed hanno inveito e minacciato ad alta voce sia il direttore Nadia Fontana che il comandante della Polizia penitenziaria e altri operatori della struttura. Nel giro di poco a via Aspromonte sono arrivati il questore Michele Spina e il comandante provinciale dei carabinieri Lorenzo D'Aloia, mentre all'esterno erano pronti ad intervenire, in caso di necessità se la situazione fosse degenerata, alcune pattuglie della Squadra volante, della Squadra mobile e dei carabinieri, insieme alla Digos. La protesta è andata avanti per circa due ore poi i protagonisti sono rientrati in cella senza gravi conseguenze. In realtà sembra che il malumore vada avanti già da qualche giorno tanto che vale a dire trasferito altrove.

Le criticità
Quanto accaduto ieri mattina mostra ancora una volta le gravi difficoltà nella quali versa la casa circondariale di Latina sia dal punto di vista strutturale che da quello della carenza di organico, difficoltà che inevitabilmente si riflettono sulla gestione dei detenuti. «Il carcere di Latina è da tempo sotto organico spiega il segretario generale Cisl Fns Lazio Massimo Costantino dei circa 132 operatori di polizia penitenziaria previsti attualmente in servizio ce ne sono soltanto 111.

A questi vanno aggiunti personale distaccato in uscita verso Nucleo locale e sedi extramoenia così si arriva a circa 30/40 unità. La struttura risulta tra i primi dieci penitenziari più sovraffollati d'Italia continua il sindacalista - dovrebbero esserci 78 detenuti mentre attualmente ce ne sono 128. Il tasso di sovraffollamento è del 170 %, quando la media nazionale si ferma a 105%». La Cisl torna quindi a ribadire la necessità di dotare il carcere pontino di più personale di polizia penitenziaria ma non solo.

Il sindacato
«Occorre anche aggiunge Massimo Costantino - inasprire le pene detentive nei confronti di quei detenuti che creano situazioni tali da pregiudicare la sicurezza sia del personale e di tutti coloro che lavorano quotidianamente nella struttura: in definitiva conclude - occorre un immediato segnale verso quei detenuti che si sono resi protagonisti di situazioni critiche come quella odierna: ritengo che dovrebbero essere posti immediatamente in partenza, vale a dire trasferiti in altre strutture». La situazione insomma richiede interventi per evitare che iniziative simili a quelle di ieri mattina possano degenerare.
Elena Ganelli
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