Ricetta Express, chiesto il giudizio per quattro persone: coinvolti anche medico e farmacista

Ricetta Express, chiesto il giudizio per quattro persone: coinvolti anche medico e farmacista
di Elena Ganelli
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Venerdì 3 Febbraio 2023, 11:12

Prima udienza preliminare ieri mattina davanti al gup del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro del procedimento a carico delle quattro persone coinvolte nell'operazione Ricetta Express condotta dai carabinieri del Nas che a marzo 2021 aveva portato all'arresto del dirigente medico del pronto soccorso dell'ospedale Dono Svizzero e di un 37enne, assuntore di sostanze stupefacenti oltre all'emissione di una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione per la durata di un anno per un farmacista di Santi Cosma e Damiano e dipendente di una farmacia operante nel Comune di Minturno e alla denuncia di una 62enne paziente oncologica che è risultata invece essere all'oscuro di quanto accadeva. Per gli indagati le accuse sono a vario titolo corruzione, peculato, concorso in falso in certificazioni mediche, truffa ai danni del sistema sanitario nazionale e detenzione illecita e spaccio di farmaci ad azione stupefacente.

Le indagini erano partite dopo una segnalazione della sezione farmaci della Asl di Latina che aveva riscontrato una eccessiva e immotivata prescrizione di un farmaco ad alta azione stupefacente, contenente morfina, ad una unica pazienta affetta da una patologia oncologica. Secondo gli investigatori il medico, con il concorso del farmacista, prescriveva indebitamente alla 62enne un eccessivo quantitativo, fatto di oltre 1.600 confezioni di uno spray nasale analgesico contenente una sostanza inclusa nella tabella ministeriale degli stupefacenti, in aggiunta alla terapia già prescrittale dal medico di famiglia, inducendo così in errore l'Azienda sanitaria che corrispondeva alla farmacia coinvolta nell'indagine ed altre farmacie locali oltre 470mila euro tra il 2016 e il 2019.

E ancora lo stesso medico, abusando della sua qualità di dirigente ospedaliero, avrebbe illecitamente ceduto al 37enne, in cambio di 50 euro a fiala e al di fuori dei protocolli terapeutici, oltre mille flaconi di morfina, redigendo allo scopo false prescrizioni mediche a carico di ignari pazienti.

All'epoca era stato anche emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, per un importo complessivo di oltre 470mila euro, corrispondente alle somme indebitamente rimborsate dalla Asl a carico delle quattro persone indagate. Successivamente erano stati dissequestrati circa duecentomila euro con un provvedimento del Tribunale del riesame di Frosinone che, accogliendo la richiesta del legale del dipendente della farmacia, aveva rideterminato la somma da sottoporre a sequestro per il profitto di reato maturato in relazione ai farmaci dispensati. Ieri mattina il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Cassino Lo Mastro ha provveduto ad affidare ad un perito l'incarico di stabilire esattamente il principio attivo dei farmaci oggetto dell'inchiesta, il processo è stato rinviato al 23 marzo prossimo. La Asl di Latina si è costituita parte civile.
 

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