Quartieri di Latina lambiti dal fuoco: ipotesi dolo, c'è un'inchiesta

Quartieri di Latina lambiti dal fuoco: ipotesi dolo, c'è un'inchiesta
di Vittorio Buongiorno e Marco Cusumano
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Giovedì 23 Settembre 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 12:05

IL CASO
Ci sono dei testimoni che hanno visto appiccare l'incendio che ieri ha tenuto in scacco per ore il capoluogo pontino. Il rogo è divampato intorno alle 12 nei campi che costeggiano via Regione Piemonte, il largo stradone a due corsie che unisce via del Lido a via Isonzo. In quel momento spirava sul capoluogo un vento teso, da sud ovest, dal mare verso le montagne, un vento termico che puntava dritto verso via Isonzo e la città e che ha favorito la propagazione del fuoco.
In pochi minuti il rogo è arrivato alle spalle dell'Agora Fitness e ha priseguito la sua corsa lambendo le ville e arrivano dritto all'incrocio tra via Isonzo e via dell'Agora. Alcuni pini hanno preso fuoco e nel giro di pochi minuti il fuoco ha proseguito la sua corsa alle spalle di via don Sturzo.
LE INDAGINI
Da quel momento si è ripetuto quanto era accaduto quattro anni fa, in uno dei due roghi che il 14 agosto del 2017, accerchiarono Latina. E' anche per questo che sull'incendio si sono accesi i riflettori degli inquirenti. Stanno indagando infatti sia gli agenti della Squadra Mobile della Questura, sia i carabinieri forestali. Nei pressi di via Regione Veneto sono stati trovati e sequestrati degli oggetti che hanno tutta l'aria di essere degli inneschi. In zona sono stati ascoltati anche alcuni testimoni che hanno visto delle persone fermarsi in quel punto dello stradone. Ieri pomeriggio gli inquirenti hanno informato la Procura della Repubblica che oggi aprirà un fascicolo contro ignoti.
IL SINDACO
«Ringrazio i vigili del fuoco, la protezione civile, la polizia locale, polizia e carabinieri per il lavoro che hanno svolto e il prefetto Falco che ha coordinato un Comitato di sicurezza di emergenza - ha commentato a caldo il sindaco Damiano Coletta - Restiamo in attesa dei riscontri degli investigatori sulla natura dell'incendio che non si esclude possa essere di matrice dolosa. Se così fosse, ci troveremmo di fronte a una vera e propria azione criminale che ha messo in pericolo l'incolumità di tante concittadine e concittadini e che va condannata senza se e senza ma».
I vigili del fuoco sono intervenuti con sei squadre e con un elicottero. La protezione civile con diverse squadre di volontari provenienti da Latina, Sabaudia, Cisterna e Borgo Montello. Un impegno enorme vista la gravità della situazione e la necessita di colpire le fiamme da diversi punti per evitare l'ulteriore avanzamento verso il centro abitato. «E' stato un incendio enorme - spiega uno dei volontari della Protezione civile del gruppo Passo Genovese - certamente favorito dal vento. Per fortuna si è sviluppato più in orizzontale che in verticale, le fiamme non erano altissime anche perché in questo periodo la vegetazione è più bassa e c'è umidità. Se fosse accaduto a luglio o agosto le conseguenze sarebbero state sicuramente peggiori, ma è stato comunque uno degli incendi più violenti registrati nell'ultimo periodo nella nostra zona».
Per ore via Isonzo è rimasta chiusa. Per fortuna il rogo è passato accanto al distributore di carburante senza danni. Anche le ville di via della Rosa questa volta sono state risparmiate. Le fiamme hanno lambito i palazzi di via don Sturzo (e c'è stato un momento, intorno alle 13.30 che il quartiere era immerso in un fumo denso e acre), poi hanno raggiunto il Liceo Majorana che è stato evacuato, quindi hanno proseguito fino a via Roccagorga attaccando gli edifici e il comando della municipale. Tutti gli edifici affacciati sui campi e sui boschetti sono stati lambiti dal fuoco. I residenti hanno combattuto con secchi d'acqua e tubi da giardino fino all'arrivo di vigili del fuoco e protezione civile. Nel pomeriggio l'elicottero dei vigili del fuoco ha riversato migliaia di litri d'acqua nei punti più critici per impedire che il rogo provocasse danni agli immobili. Anche il Centro smistamento di Poste Italiane di via Rossetti è stato evacuato e il perimetro è stato difeso anche dai dipendenti. Le fiamme hanno proseguito fino al Piccarello. Ma alla fine i focolai sono stati spenti.
Alcune persone si sono sentite male chiedendo l'intervento del 118 per l'aria irrespirabile, ma fortunatamente non ci sono stati intossicati né ricoverati. I danni rilevati sono quelli al patrimonio verde del capoluogo, in una fascia di terreno che si trova proprio al limitare della città.
 

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