Latina, sanità: pronti due miliardi di euro, svolta sul digitale

Latina, sanità: pronti due miliardi di euro, svolta sul digitale
di Laura Pesino
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Giovedì 2 Settembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 10:48

«Per quanto riguarda il Lazio ci saranno fondi europei per 2 miliardi di euro, che vengono collocati su alcune filiere come quella sanità di prossimità. Qui si faranno alcune strutture strategiche. Lavoriamo sul recupero di patrimonio pubblico e avendo ben chiara la tempistica. Non faremo cattedrali nel deserto. Dobbiamo creare o recuperare strutture che abbiano una loro completa funzionalità per la presa in carico dei pazienti cronici, per l'integrazione socio sanitaria e per una vera rivoluzione digitale». Lo dice a chiare lettere l'assessore alla Sanità della Regione Alessio D'Amato, nel giorno del suo appuntamento a Latina per la presentazione del Pnrr del Lazio che si tradurrà, per la provincia pontina, nella realizzazione di Case e ospedali di comunità e di centrali operative territoriali per la telemedicina.

Nuovi presidi sanitari sorgeranno dunque anche in prossimità di alcune aree periferiche del capoluogo, come i quartieri Q4 e Q5, Latina Scalo, Borgo Sabotino, aree su cui proprio ieri è stato effettuato un primo sopralluogo da parte dell'assessore e della direttrice Silvia Cavalli. «Non ci sarà una moltiplicazione di strutture già esistenti chiarisce D'Amato L'ospedale di comunità avrà una gestione infermieristica per la presa in carico di pazienti cronici, con un massimo di 40 posti letto e un lavoro che sarà svolto prevalentemente da medici di medicina generale. Le case di comunità le conosciamo invece un po' meglio, sono analoghe a quelle che fino ad ora abbiamo chiamato case della salute. Ora si tratterà di riempirle di contenuti. L'invito che faccio alla direzione della Asl è di rendere funzionali queste strutture anche con nuove risorse umane, perché accanto ai presidi avremo bisogno di avviare una modalità di reclutamento di personale che sia all'altezza di queste sfide».
«Le istituzioni sono sempre più spesso chiamate a svolgere una funzione di prossimità ha commentato il prefetto Maurizio Falco La pandemia deve lasciare un'eredità: migliorare in prospettiva quello che abbiamo visto.

Abbiamo fatto molte cose ed è necessario che i cittadini le vedano, perché attendono risposte, azioni concrete e prospettive di sviluppo».

«Quando la dottoressa Cavalli mi prospettò questa progettualità aggiunge il primo cittadino Damiano Coletta in pochissimo tempo abbiamo trovato soluzioni per quanto di competenza dell'amministrazione. Condivido lo spirito del progetto e l'obiettivo, perché queste strutture rappresentano un anello importante che è quello della medicina del territorio. Durante la pandemia abbiamo avuto più chiaro quale deve essere il modello dell'offerta sanitaria». «Occorre recuperare la fiducia dei cittadini conclude poi il presidente della Provincia Carlo Medici Questo è un esempio chiaro di cosa può fare l'Europa e la Regione. Quale migliore impiego del denaro se non riavvicinare la sanità ai cittadini. C'è stato un tempo in cui per ottimizzare i costi abbiamo accentrato, ora è importante tornare vicino ai territori».

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