Professore di religione sospeso per le foto hot
Il vescovo Crociata: «Episodio doloroso
tempestività e trasparenza a garanzia di tutti»

Professore di religione sospeso per le foto hot Il vescovo Crociata: «Episodio doloroso tempestività e trasparenza a garanzia di tutti»
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Sabato 4 Febbraio 2023, 16:04 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 11:23

«La prima cosa che mi è sembrato necessario fare, rendermi conto di persona». Ha raccontato così, venerdì, al Tgr Lazio il vescovo Mariano Crociata la decisione di sospendere il diacono e docente di religione finito sotto inchiesta per le foto osè e le chat hard con almeno due alunni del liceo Majorana.

«Sono fatti molto dolorosi perché come si fa a rimanere indifferenti? - ha detto Crociata - Non è la gestione di qualcosa di burocratico, è una questione di persone di vita di persone di studenti e ragazzi che stanno crescendo, di lavoro educativo e immagino il dramma delle famiglie dei ragazzi che si sentono sconvolti».
«Ho sentito anche l'insegnante - ha ammesso il vescovo al Tgr - quello che posso dire che come sempre in vicende così piuttosto torbide, in ogni caso improprie. Capire come sono andate veramente le cose e cogliere le responsabilità ci vuole molta delicatezza e molto rispetto nei confronti di tutti e per questo ho grande fiducia in coloro che svolgono un lavoro giudiziario di indagine sia nel nostro campo sia in ambito civile, perché è un lavoro necessario per appurare come stanno veramente le cose».
«Bisogna fare lo sforzo di astenersi da giudizi affrettati o da condanne pregiudiziali e nell'uno o nell'altro senso ci vuole la relazione il contatto il dialogo e il modo adeguato per aiutare la conoscenza della verità e l'adempimento dei passi da fare da parte di chi ha e responsabilità dei vari ambiti delle varie fasi».

«Intanto è molto doloroso che si tratti di un insegnante di religione e per giunta di un ordinato nel grado del diaconato - ha detto Crociata - Un fulmine a ciel sereno, nel senso che nessuno immaginava una cosa di questo genere. Gli interventi? Quelli necessari a tutela di tutti dei ragazzi, delle famiglie della scuola e poi anche dei fedeli e anche della persona perché non sia della situazione ambigua che viene dalle accuse. Fatto quello che era necessario prontamente, anche se traumatico e doloroso crea anche scalpore disorientamento e questo non è mai rotto la cosa anzi al contrario, aiutare a tenere un giudizio sereno»

«Adesso bisogna attendere il percorso del indagini so che c'è stata una denuncia, c'è una indagine civile e c'è una nostra indagine interna, l'indagine previa, per accertare se c'è motivo di istruire un processo - ha spiegato Crociata - L'istanza competente è la Congregazione per la dottrina della Fede che si occupa di questo tipo di reati. Sulla base della indagine previa deciderà se e come procedere, può affidare alla diocesi, può autonomamente svolgere un procedimento giudiziario vero e proprio per le misure canoniche da adottare. Partiamo dalla presunzione di innocenza e da una preoccupazione che i fatti in sé e la risonanza, preoccupazione per i ragazzi per la scuola e per tutti i fedeli. Non abbiamo da difendere alcuna immagine per bene, ma non dobbiamo dimenticare che insieme a qualcuno che ha commesso cose molto gravi come quelle che si ipotizzano, ci sono 160 insegnanti che fanno ordinariamente bene il loro lavoro non si annullano le due cose, nè la gravità ne il lavoro degli altri. Noi preghiamo che queste cose non succedano, ma quando succedono siamo in grado di intervenire subito a tutele delle vittime e di chi è accusato. La trasparenza è il modo migliore per difendere tutti e tutelare vittime e accusati per trarre conseguenze e arrivare a decisioni giuste».
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