Prof in quarantena, dirigenti in difficoltà: impossibile nominare supplenti

Prof in quarantena, dirigenti in difficoltà: impossibile nominare supplenti
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Sabato 6 Marzo 2021, 05:01
SCUOLA
Il numero di studenti positivi in provincia di Latina aumenta, sono 73 le classi in quarantena e in campo c'è una task force voluta dal Prefetto Maurizio Falco per capire come arginare il contagio.
Al momento la soluzione individuata è quella consolidata nel corso di questo anno, ovvero la quarantena per la classi con positivi. C'è un aspetto però che non è stato considerato e che i dirigenti scolastici, soprattutto per gli istituti superiori, stanno affrontando con non pochi problemi, quello dei docenti. In quarantena infatti non ci vanno solo gli studenti, ma anche i professori, che, a differenza delle scuole dell'infanzia o primaria, insegnano in diverse classi. E allora cosa succede quando le altre classi sono in presenza ma il docente deve rispettare i 10 giorni di isolamento? Non possono essere sostituiti con supplenti perché il tempo di assenza è troppo breve e dunque si cerca di risolvere con i quelli presenti, con ingressi anticipati o posticipati, o, nel caso peggiore con ore di buco. A rimetterci però, è la qualità della didattica.
COME FARE?
Il problema, non di poco conto, è stato sollevato dall'assessore alla pubblica istruzione del Comune di Latina, Gianmarco Proietti: «Capita che un docente di inglese abbia per esempio quattro classi, se una di queste deve essere messa in isolamento, lo sarà anche il docente, le altre tre non avranno, per quel tempo, la possibilità di studiare quella materia perché il docente a casa non può svolgere lezioni con chi invece è in presenza.
LA DAD
Mancherebbe la sorveglianza: Non è solo un problema di controllo spiega Proietti - ma di qualità di insegnamento e didattica. E oggi è necessario trovare una soluzione. Il Miur ci dice che la Dad lo è e il nostro compito è renderla efficace. Anche se l'efficacia e l'efficienza non sono categorie per misurare didattica, (che significa relazione e quindi la distanza la lede), oggi siamo in una pandemia in cui l'alternativa alla scuola non può essere l'assenza o l'ora di buco. Dobbiamo riportare sul tavolo anche la questione didattica per far si che la pandemia non generi anche una crisi relazionale e personale nei ragazzi e nei giovani.
La soluzione potrebbe essere quella di avere una relazione diretta con i dirigenti in modo da monitorare sia l'aspetto sanitario, ma anche quello educativo: C'è un problema serio che i dirigenti stanno riscontrando, quello delle supplenze - spiega - Nelle scuole dell'infanzia, ad esempio, anche convocando fino a 900 persone non si presenta nessuno. Sono aspetti che non sono ancora misurati e noi dobbiamo tenerli presenti.
Lo strumento che il Ministero fornisce è quello della didattica a distanza, Ma dobbiamo renderlo elastico perchè, come dicono le linee guida, non può essere la mera ripetizione di ciò che avviene dietro la cattedra, deve essere costruito un percorso pedagogico diverso».
Francesca Balestrieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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