Problemi con i trasportatori per i vaccini non riconosciuti

Problemi con i trasportatori per i vaccini non riconosciuti
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Sabato 16 Ottobre 2021, 05:02
LE AZIENDE
Non si sono registrati grandi problemi ieri mattina quando è entrato in vigore l'obbligo del green pass sia per i dipendenti pubblici che per le aziende private. Unindustria ha verificato con i responsabili dei vari settori riscontrando, solo nel settore industria, qualche difficoltà per i trasportatori che vengono dall'estero e che hanno vaccini non validati in Italia come il russo Sputnik e quello cinese Sinovac. Le aziende chiedono una circolare esplicativa perché ieri mattina questi trasportatori, non tanti in realtà, sono dovuti rimanere fuori dagli stabilimenti dove dovevano caricare o scaricare merce. «Bisognerà capire se ci sarà la possibilità di autorizzare dice il presidente Pierpaolo Pontecorvo ecco perché serve una circolare esplicativa». Una questione che riguarda moltissimi lavoratori sia nel settore dell'autotrasporto sia in quello dell'assistenza familiare dove la prevalenza di lavoratori stranieri provenienti dall'Est e quindi vaccinati con sieri alternativi, è massiccia. Il ministero della Salute sta mettendo a punto un provvedimento che ammette in modo temporaneo anche questi due vaccini per ottenere il green pass. La decisione dovrebbe essere presa in queste ore. «A parte questo problema però, che non riguarda i dipendenti, ma personale esterno, nelle aziende non si sono registrati grossi problemi aggiunge Pontecorvo - la maggior parte dei dipendenti, anche grazie alla certosina opera di sensibilizzazione fatta in queste settimane, ha il green pass, che sia vaccino o tampone. Certo, in questo ultimo caso, i costi per il dipendente sono gravosi, ma l'imprenditore non può pagare ogni tampone, primo perché si creerebbe un precedente e secondo perché si andrebbe a inficiare il principio cardine di queste normative, ovvero alzare la copertura vaccinale». Anche la Federlazio ha fatto una ricognizione per capire qual è la situazione: «Nelle nostre aziende nessuno ha registrato problemi e tutto si è svolto con serenità e regolarità. Probabilmente ha pagato anche il lavoro di preparazione fatto da Federlazio in queste settimane», spiega il direttore Claudio Malagola. Ogni amministrazione pubblica o azienda è autonoma nell'organizzare i controlli, e sono i datori di lavoro a definire le modalità operative per l'organizzazione delle verifiche. Oltre all'app VerificaC19, saranno rese disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati, specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni. Ma che cosa accade al lavoratore che invece non esibisce il green pass? Ormai è cosa nota: sarà considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del Green pass, ma nel caso in cui acceda al luogo di lavoro senza il foglio verde, il datore di lavoro deve effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell'applicazione della sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro.
Francesca Balestrieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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