Concorsi truccati, politici coinvolti: «Ora devono dimettersi»

Concorsi truccati, politici coinvolti: «Ora devono dimettersi»
di Giuseppe Mallozzi
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Lunedì 24 Maggio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:17

Un'inchiesta che ha messo in imbarazzo un partito a livello provinciale, il Pd, e ben due amministrazioni comunali, Gaeta e Minturno. Tra i candidati pizzicati nelle intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sulla concorsopoli dell'Asl di Latina, coordinata dal Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal Sostituto Procuratore Valerio De Luca, per la quale sono finiti agli arresti domiciliari il responsabile e un funzionario dell'ufficio reclutamento, Claudio Rainone e Mario Graziano Esposito, figurano anche il presidente del consiglio comunale di Minturno, Giuseppe Tomao, e Matteo Di Domenico, figlio del presidente del consiglio comunale di Gaeta, Pina Rosato, entrambi esponenti dem.
È quanto emerge dall'ordinanza firmata dal gip Giuseppe Cario. Da parte loro, i sindaci di Gaeta e Minturno, Cosmo Mitrano e Gerardo Stefanelli, hanno deciso di fare scudo attorno ai rispettivi presidenti d'aula: «C'è la magistratura che continua ad indagare e potrebbero appare inutili e superflue le nostre dichiarazioni a tal riguardo anche perché questa inchiesta non ha per niente lambito la sfera amministrativa dei nostri Comuni. Le dimissioni dei nostri presidenti dei consigli comunali? Non ci risulta che siano state chieste. Se qualche forza politica dovesse farlo, all'interno e all'esterno del consiglio comunale, dovrà poi motivarle». Detto fatto. Il consigliere comunale dell'opposizione di Gaeta per la lista Una nuova stagione, Emiliano Scinicariello, che oltre a chiedere le dimissioni della Rosato («a tutela della trasparenza e della terzietà dell'istituzione che la stessa Rosato rappresenta») fa il punto della situazione politica del Partito Democratico, lo stesso partito «che non più tardi di tre anni fa negò il tesseramento a circa quaranta esponenti di Una nuova stagione, rei di non aver sostenuto nel 2017 l'alleanza con Forza Italia e quella che oggi è una maggioranza di cui fa parte anche Fratelli d'Italia». «Riteniamo necessario prosegue Scinicariello non solo che la Rosato si dimetta da presidente del consiglio comunale di Gaeta, ma che sia il segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli ad intervenire pesantemente sulla vicenda, a tutela dell'integrità e dell'estraneità del Pd».
Anche a Minturno si chiedono le dimissioni del presidente del consiglio comunale Giuseppe Tomao. A farlo è la sezione locale di Fratelli d'Italia, che evidenzia come «oltre al caso giudiziario, c'è il caso politico che coinvolge in prima persona diversi esponenti del Pd della provincia di Latina. Per questo motivo come Fdi chiediamo al presidente del consiglio comunale un gesto di maturità e responsabilità rassegnando le dimissioni dalla sua carica, un atto dovuto visto il ruolo ricoperto nell'assise comunale. Infatti il presidente del consiglio conclude la nota è tenuto all'osservanza delle regole comportamentali connaturate alla carica di garante della corretta dinamica politico-amministrativa dell'ente locale».
Giuseppe Mallozzi
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