Pile esauste, 55 i contenitori per smaltirle nel capoluogo

Pile esauste, 55 i contenitori per smaltirle nel capoluogo
di Rita Cammarone
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Giovedì 14 Gennaio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 15:34

Il quantitativo di pile esauste recuperate nel 2020 da Abc Latina ammonta a 4,26 tonnellate. In parte sono state conferite presso i centri di raccolta di via Bassianese e via Massaro e presso le isole ecologiche itineranti, ma la maggior parte sono state ritirate dal personale dell'azienda speciale presso i 55 contenitori (tanti risultano secondo un censimento aggiornato a ieri) dislocati nel territorio comunale, borghi e Scalo compresi, che almeno una volta al mese vengono svuotati.

Da qualche tempo a questa parte ci viene segnalato che in centro città molti raccoglitori per batterie usate, installati oltre una decina di anni fa, sono stati rimossi perché rotti e non più sostituiti. E' il caso ad esempio del negozio di viale Petrarca che, trascorso inutilmente un ragionevole tempo per la sostituzione, ha inviato un sollecito via mail all'azienda speciale Abc Latina senza avere risposta. «Il problema è che al momento non disponiamo di nuovi contenitori per esterno ci viene detto dall'azienda di via Monti Lepini -, ma faremo avere ai richiedenti cestini da collocare all'interno del negozio e inseriremo i relativi indirizzi nel giro del servizio di ritiro». I raccoglitori si trovano presso i tabacchi e negozi in cui si vendono le pile nuove, ma anche davanti a istituti scolastici. Molti sono un po' sgangherati, altri collocati in angoli poco visibili, altri ancora utilizzati come cestini per rifiuti. A Borgo Sabotino, il titolare del negozio di tabacchi ha attaccato un cartello sul contenitore, con su scritto solo pile esauste; a Borgo Bainsizza il cestino deve aver subito un incidente automobilistico, il sostegno risulta piegato; in Q5 l'unico presente sembra l'arredo esterno di un edificio a uso abitativo. «Per quanto riguarda le pile, ma anche i medicinali scaduti e le vernici precisa Francesco Di Lauro, responsabile Abc dell'area operativa -, tutti rifiuti urbani pericolosi, è in corso una nuova mappatura dei contenitori. Il ritiro dei medicinali è più frequente, una volta ogni dieci giorni, mentre per batterie e vernici i raccoglitori vengono svuotati mensilmente». L'uso delle pile, quelle che si utilizzano ad esempio per i telecomandi dei televisori, per le sveglie, per i giocattoli dei bambini, è largamente diffuso e il corretto smaltimento è a beneficio dell'ambiente e della salute dell'uomo. Al loro interno contengono materiali altamente inquinanti, come cromo, cadmio, rame e zinco. Un solo grammo di mercurio è sufficiente ad inquinare un metro cubo di acqua. Ma le batterie esauste, se correttamente trattate possono rinascere sotto diversa forma. Circa il 60% delle componenti possono rientrare nel ciclo produttivo: dal manganese e dal nichel si possono ottenere pentole e utensili da cucina, dallo zinco si può ricavare argenteria, dal rame i cavi elettrici. Ad occuparsi del ritiro delle pile esauste nel capoluogo pontino è un solo operatore di Abc, che praticamente conosce ormai a memoria tutte le collocazioni. «Le batterie usate, una volta prelevate dai 55 punti di conferimento, vengono portate nell'isola ecologica di via Bassianese dove attendono una sorta di ok da parte della ditta specializzata incaricata al trattamento di questo rifiuto», spiega di Lauro. Da quanto apprendiamo la ditta prescelta è indicata dal consorzio presso cui è consorziato il Comune di Latina. Quindi il trasporto viene effettuato solo su prenotazione, a volte a carico dell'Abc, a volte a carico della ditta in base ai contratti. Le pile esauste, in quanto rifiuto riciclabile, può produrre corrispettivi in favore dell'ente consorziato. Il servizio di trattamento viene pagato alla ditta che riceve il carico, dopodiché le batterie entrano in una filiera che genera proventi i quali saranno poi in parte redistribuiti ai Comuni consorziati.
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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