Picchiato dagli agenti con manganello e una sedia

Picchiato dagli agenti con manganello e una sedia
2 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Luglio 2021, 05:02
L'INCHIESTA
Non si placa l'eco della polemica sui metodi violenti utilizzati nei confronti dei detenuti dagli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere durante il lockdown di marzo e aprile dello scorso anno, metodi sui quali è stata aperta un'inchiesta che ha portato all'arresto di decine di persone. Oltre al vocale di alcune intercettazioni sono state diffuse anche le immagini di quanto accadeva in quei corridoi e in quelle celle nella primavera dello scorso anno. Insulti, colpi di manganello, il tutto da parte di più agenti contemporaneamente contro un unico detenuto alla volta. E Marco Ranieri, il pontino vittima di quegli abusi e sottoscrittore della denuncia che ha portato la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ad aprire un'inchiesta, ha subìto una delle aggressioni più pesanti tanto da essere riportata anche nell'ordinanza di custodia cautelare che ha raggiunto 52 persone. Il 54enne di Latina è stato buttato a terra e picchiato «con colpi alla testa, alla schiena, alle costole, al bacino e al volto, sferrati con il manganello e con una sedia di legno scrive il giudice per le indagini preliminari nell'ordinanza - nei pressi del cancello d'ingresso del reparto Danubio» che indica le celle di isolamento. «Lo afferravano con forza si legge ancora nell'ordinanza - gli facevano sbattere più volte la testa contro il muro e gli sferravano, con il manganello, un violento colpo al volto causandogli la rottura di un dente e la perdita dei sensi». Di quanto accadeva nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere Ranieri, al quale in seguito a quelle aggressioni è stato diagnosticato un grave «disturbo da stress acuto derivante dalle condotte violente», aveva anche parlato con il suo avvocato raccontandogli l'incubo vissuto e soprattutto le conseguenze fisiche di quelle aggressioni. E mentre il Sappe, sindacato degli agenti di polizia penitenziaria, annuncia un esposto al Garante per la Protezione dei Dati Personali per le immagini dei colleghi diffuse, si attendono gli interrogatori delle persone colpite da provvedimento cautelare.
E. Gan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA