Un consiglio comunale molto acceso, durante il quale la discussione si è infiammata sul punto riguardante il regolamento per l'accesso agli atti amministrativi da parte dei consiglieri comunali. Un regolamento approvato con i soli voti della maggioranza. È quanto andato in scena giovedì pomeriggio, nonostante ben quattro sedute in commissione e la richiesta da parte delle minoranze di discutere il punto nella prossima assise civica. «Questo regolamento è una priorità perché persegue due obiettivi: il miglior funzionamento degli uffici e dei servizi del Comune e garantisce risposte ai consiglieri richiedenti. Più di così davvero non potevamo fare», ha rimarcato il sindaco di Formia, Gianluca Taddeo.
Un testo «restrittivo, confuso e condizionante per l'attività dei consiglieri comunali», così commenta il capogruppo Pd Luca Magliozzi, che aggiunge: «Resta soprattutto inalterato uno dei punti più controversi proposti dalla maggioranza, ovvero l'obbligo di inviare la richiesta di accesso anche al sindaco. Appurato che non vi è nessun obbligo di legge a riguardo, questa ci sembra una vera e propria provocazione: come se si volesse esercitare un ruolo di controllo politico sull'operato dei consiglieri. Anche di maggioranza». Il consigliere Paola Villa lo definisce un «regolamento bavaglio e liberticida per l'accesso agli atti dei consiglieri comunali», approvato dai soli consiglieri di maggioranza «che neanche se lo sono letto, ma devono alzare la mano, con l'assessore che giustifica la grezza, sgrammaticata stesura del regolamento dando colpa al sistema informatico del Comune di Formia, ed un segretario generale che cerca di mettere una pezza agli svarioni legislativi presenti nel testo». Il sindaco Taddeo non ha mancato di rimarcare che «c'è stata un'evidente strumentalizzazione e la cosa più sorprendente è che un nostro emendamento sia stato portato a seguito di alcune precisazioni richieste alla nostra segretaria comunale».
Nel corso del consiglio comunale del 31 marzo scorso è stato approvato anche l'adeguamento del nuovo regolamento dei centri anziani dopo la trasformazione in Associazione di Promozione Sociale per favorire rapporti dell'intergenerazionalità, in quanto si è ritenuto estremamente importante travasare esperienze e valori della generazione degli anziani a quella dei più giovani, per non disperdere la memoria che resta fondamentale per l'intera società.
Infine, la seduta, durata ben quattro ore, si è conclusa con la discussione di una interrogazione presentata della consigliera Immacolata Arnone sulle disfunzioni che stanno condizionamento l'attività del Cup, il centro di prenotazione, dell'ospedale Dono Svizzero.
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