Organici delle scuole, allarme Gilda: «A settembre rischio classi pollaio»

2 Minuti di Lettura
Sabato 17 Aprile 2021, 05:03
SCUOLA
Pessime prospettive per il prossimo anno scolastico secondo la Gilda Insegnanti di Latina.
La coordinatrice provinciale Patrizia Giovannini ha parlato del concreto rischio di ritrovarci a settembre con delle classi pollaio e con un contingente insufficiente di docenti e persomale Ata, dunque con un nulla di fatto per la sicurezza delle scuole. «La programmazione degli organici, prevista entro la prima decade di maggio, sembra volersi attenere ad un decreto del 2009, che prevede un tetto minimo di 27 alunni e un numero di insegnanti inadeguato».
La referente del sindacato segnala la situazione di grande difficoltà che stanno vivendo le scuole laddove distanziamento, presidi sanitari, screening e dispositivi di protezione non sono ancora stati aggiornati alla luce degli ultimi contagi dovute alle varianti Covid. In questi giorni si sta lavorando sulla formulazione degli organici per il prossimo anno scolastico: «Entro l'ultima decade di maggio spiega Giovannini - saranno stabiliti i numeri delle classi, degli alunni per classe, dei docenti necessari in organico di diritto. Si continua a prevedere il tetto di minimo 27 alunni per classe, anche alla presenza di disabili con deficit lievi, elevabile tra l'altro fino a 30 unità. Il tutto senza considerare gli effettivi spazi disponibili all'interno degli edifici scolastici nei diversi territori e nelle singole strutture edilizie. Oggi, di fronte alle varianti pericolose soprattutto per i più giovani, è impensabile insistere nel disegnare una scuola che non tenga conto delle necessità igienico-sanitarie, territoriali ed educative».
Non è un caso che nelle scuole si stiano verificando diversi contagi, come ricordato ieri dalla direttrice generale Asl.
LA PROSPETTIVA
E c'è di più: «Ad oggi non possono dirsi risolti i problemi legati al digitale: per via delle continue quarantene, la didattica integrata è sempre più presente e dannosa, tanto per gli insegnanti quanto per gli studenti. L'unica valida sarebbe la didattica in presenza, ma le condizioni ancora non la permettono. Quando le quarantene cominciano a diventare un problema, come sta accadendo in questi giorni in molti istituti dall'infanzia alle superiori, per la continuità didattica sarebbe più efficace la Dad», spiega la sindacalista secondo la quale «A settembre rischiamo condizioni anche peggiori di oggi se non si adottano subito misure adeguate per la definizione degli organici, oltre che di protezione e prevenzione».
Fra.Ba.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA