La dottoressa Lichtener: «Ora il Covid sembra un virus diverso, molto comuni le reinfezioni»

La dottoressa Lichtener: «Ora il Covid sembra un virus diverso, molto comuni le reinfezioni»
di Laura Pesino
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Martedì 29 Marzo 2022, 17:12

La curva del Covid conta ormai quasi mille nuovi positivi ogni giorno in provincia di Latina e la recente analisi settimanale della Fondazione Gimbe la colloca tra quelle che in Italia presentano un'incidenza superiore a mille casi ogni 100mila abitanti, 1.178 per la precisione. E' chiaro che l'aumento è in larga misura causato dalla maggiore diffusività della variante Omicron 2, accertata praticamente nel 50% dei campioni analizzati. E il quadro è ancora profondamente mutato rispetto ad alcuni mesi fa. A descrivere la situazione, dal punto di vista dei sintomi, delle cure e delle ospedalizzazioni, è ancora una volta la professoressa Miriam Lichtner, dirigente della Uoc Malattie infettive del Goretti. Il primo punto affrontato è quello delle reinfezioni, prima rarissime ora sempre più frequenti.Dalla diffusione della variante Omicron sono sempre più abituali i casi di contagio nelle persone già guarite una volta dal Covid spiega in particolare in coloro che sono stati contagiati dalle varianti precedenti, come la Delta, che sembrano più esposti. Quanto ai sintomi però il virus appare molto diverso dai ceppi che abbiamo già conosciuto, sia nella sintomatologia sia nell'incubazione e nell'evoluzione della malattia. Mentre nel ceppo originario, ma anche con la Delta, i sintomi si distribuivano all'incirca nelle tre settimane, con comparsa progressiva di febbre e poi via via anosmia e tosse fino al punto più critico che arrivava intorno al 14° giorno, ora l'evoluzione in forme gravi, come la polmonite, possiamo vederla già nella quinta giornata dal contagio. Ma abbiamo in generale cefalea, raffreddore, febbre e quasi più anosmia. E' come se fosse un virus completamente diverso. Quello che rimane del ceppo originario ha comunque il potere di causare la polmonite e la tempesta citochinica che può causare un decorso più grave e che registriamo in persone non vaccinate. Proprio su questo punto la dottoressa Lichtner spiega che tra le innumerevoli cartelle cliniche dei pazienti e i tanti ricoveri concentrati tra novembre, dicembre e gennaio, è emerso con chiarezza che chi presentava la polmonite da Covid risultava non vaccinato. Inoltre la progressione veloce della malattia rende più difficile intervenire tempestivamente con le cure, in particolare con monoclonali e antivirali. Abbiamo ora quattro approcci terapeutici aggiunge e possiamo contare su tre antivirali e un monoclonale efficace contro Omicron, ma è molto importante compiere una valutazione nel più breve tempo possibile. In questa attività siamo ancora impegnati moltissimo. Ogni giorno riceviamo circa 50-60 mail di segnalazioni e riusciamo ad effettuare una media di 25-30 trattamenti quotidiani, con uno sforzo costante. I primi dati sono molto incoraggianti, soprattutto in termini di progressione di malattia grave, ospedalizzazioni e decessi. Otteniamo successi per una quota di circa il 95%, ma lavoriamo ancora su dati molto freschi mentre i risultati arrivano comunque da un follow up di 30 giorni. In molti casi la valutazione, in base ai requisiti previsti, avviene solo telefonicamente e poi il paziente stesso o i suoi parenti possono ritirare in ospedale la terapia da somministrare autonomamente, in caso di antivirali. Fra i requisiti ci sono naturalmente l'età e i fattori di rischio e tra questi ultimi al primo posto c'è la mancata vaccinazione, accanto all'obesità, a patologie polmonari e cardiache croniche e all'immunosoppressione dovuta a farmaci. Ma qual è la situazione attuale dell'ospedale Goretti? Dopo il picco della pressione registrato tra dicembre e gennaio, secondo l'ultima indicazione regionale i posti letto da dedicare al Covid devono essere 40. E al momento sono tutti occupati. Molte persone stanno ancora male conclude la dottoressa Lichtner I soggetti fragili sono tantissimi e il Covid peggiora le patologie degli anziani. I decessi sono ancora numerosi, nonostante anche qui ci sia il top delle cure e tutti i farmaci a disposizione.

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