Latina, operazione “Scheggia”, riflettori puntati sui manifesti elettorali

Latina, operazione “Scheggia”, riflettori puntati sui manifesti elettorali
di Elena Ganelli
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 11:34

Riflettori puntati sul trasporto dei manifesti elettorali di Gina Cetrone, candidata nel 2016 alle elezioni amministrative di Terracina, da parte di alcuni esponenti del clan Di Silvio ieri pomeriggio nell'udienza del processo a carico dell'ex consigliera regionale, dell'ex marito Umberto Pagliaroli, di Armando Lallà Di Silvio e dei figli Gianluca e Samuele finiti in carcere nell'operazione Scheggia e accusati di associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata con l'aggravante delle modalità mafiose. Il Tribunale presieduto da Francesco Valentini ha ascoltato alcuni investigatori citati dal pubblico ministero Luigia Spinelli per fare luce sulle indagini legate al reclutamento da parte della Cetrone di alcuni appartenenti al clan di Campo Boario per gestire attività della campagna elettorale del 2016 a Terracina, in particolare trasporto e attacchinaggio dei manifesti.

Gli uomini della Squadra mobile di Latina e quelli del commissariato di Terracina hanno ricostruito gli accertamenti avviati in seguito ad una intercettazione telefonica dalla quale era emerso che l'imprenditrice doveva incontrare Agostino Riccardo, oggi collaboratore di giustizia e all'epoca dei fatti componente del gruppo Di Silvio. Tra maggio e giugno 2016 gli investigatori hanno seguito Riccardo fino a Terracina presso la sede della società Special Glass della Cetrone e poi ancora sulle tracce di Riccardo di avere intercettato, a giugno 2016, due auto in una piazzola sulla Pontina.

In quella occasione le vetture vennero fermate e sottoposte ad un controllo sul posto: a bordo di una c'era proprio il componente del clan Di Silvio in compagnia di un pregiudicato, nell'atra altre due persone una delle quali conosciuta alle forze dell'ordine.

Nelle macchine gli agenti trovarono, come risulta dai verbali, numerosi manifesti elettorali destinati alle campagne sia di Latina che di Terracina. Il materiale, hanno ricordato in aula gli investigatori, apparteneva a Gianluca Corradini e Gina Cetrone, candidati a Terracina il primo come sindaco con la lista Si cambia', al candidato sindaco di Latina Nicola Calandrini e Francesco Zicchieri della lista Noi con Salvini' in corsa a Terracina. In chiusura dell'udienza Gina Cetrone ha voluto nuovamente rendere spontanee dichiarazioni per dire di non avere mai contattato Riccardo, al contrario era stato lui a chiederle con insistenza i suoi manifesti elettorali mentre Armando Di Silvio, collegato dal carcere ha ribadito di esser estraneo ai fatti. La prossima udienza è fissata per il 5 marzo quando sarà ascoltato nuovamente Agostino Riccardo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA