Omicidio De Nitto, nome sbagliato negli atti La famiglia di Veronica chiede impegno e giustizia

Omicidio De Nitto, nome sbagliato negli atti La famiglia di Veronica chiede impegno e giustizia
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Sabato 8 Maggio 2021, 05:01
IL DELITTO
Luigi De Nitto, padre di Veronica, la 34enne di Latina uccisa il 15 gennaio scorso nei pressi di San Francisco, ha denunciato pubblicamente il macroscopico errore nel nome della vittima, Vittoria anziché Veronica. Cosicché per il nome sbagliato, contenuto negli atti trasmessi alle autorità italiane, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo penale per la morte di altra persona. «Veronica per il suo Paese è ancora viva e invece a me hanno restituito un ciondolo contenente le sue ceneri, visto che non mi è stato dato neanche il visto per volare negli Stati Uniti nell'immediatezza della tragedia immane, e neanche poi in ragione di gravi motivi umanitari».
L'ERRORE
L'avvocato Valerio Masci, che assiste la famiglia De Nitto, ha riferito ieri che l'errore contenuto negli atti giudiziari statunitensi è stato rettificato dalla Procura di Roma. «Ma soltanto ha precisato perché, nel momento in cui mi sono rivolto alla Procura di Roma per rapportarmi in merito all'inchiesta italiana, ci si è resi conto che non vi era alcun fascicolo per la morte di Veronica De Nitto, ma per Vittoria De Nitto. Ad oggi la morte di Veronica non è agli atti dei registri di stato civile italiani. Provvederemo da soli previa traduzione conforme del certificato di morte statunitense che il padre Luigi ha acquisito dall'altra figlia che vive negli Usa».
Veronica, negli Usa, lavorava nel settore della ristorazione e viveva esattamente a Daly City, vicino San Francisco, in California. «E' stata assassinata in casa sua e l'autore dell'omicidio come si legge anche nell'interrogazione del deputato pontino Raffaele Trano - ha anche cercato di dar fuoco all'appartamento per cancellare le tracce; la polizia americana ha messo una taglia sull'ex fidanzato della vittima, che si è dileguato dal giorno del delitto e che gli inquirenti sospettano si sia rifugiato in Messico».
Con queste parole, l'onorevole Trano (L'alternativa C'è) ha rivolto un'interrogazione al ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio per sapere se il Governo non ritenesse opportuno chiarire rapidamente quali siano stati sinora i contatti con le autorità statunitensi, «affinché un femminicidio compiuto all'estero non resti impunito e ai familiari della vittima vengano garantite verità e giustizia».
Insoddisfacente per Trano la risposta fornita dal sottosegretario della Farnesina Benedetto Della Vedova: «Certo, si tratta della prima presa di posizione ufficiale della Farnesina sulla vicenda. Ma non c'è neppure un cenno agli eventuali contatti del nostro Ministero con la nostra ambasciata in Messico e con le autorità messicane, dove le autorità statunitensi ritengono sia fuggito il presunto assassino. Nulla dunque che consenta di comprendere cosa stia facendo lo Stato italiano per favorire la cattura».
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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