Nuova Terapia Intensiva neonatale al Goretti: ricoverate due gemelline di un chilo

Nuova Terapia Intensiva neonatale al Goretti: ricoverate due gemelline di un chilo
di Vittorio Buongiorno
2 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Aprile 2022, 13:24

La Terapia Intensiva Neonatale dell'ospedale Santa Maria Goretti ha avuto il suo battesimo del fuoco. La nuova ala del Reparto di Pediatria e Neonatologia, diretto dal professor Riccardo Lubrano, che era uno dei tasselli mancanti per consentire all'ospedale di Latina di diventare Dea di II livello inaugurata a inizio anno ha affrontato il suo primo vero stress test con la nascita di due bambine premature estreme, venute alla luce con un parto d'urgenza da una madre alla 29esima settimana di gestazione. «Ora sono in cip up con catetere centrale e parenterale ma stanno migliorando sensibilmente» racconta Giovanna Pontrelli, intensivista neonatale arrivata a Latina dall'analogo reparto del Perrino di Brindisi.
Le due gemelline sono venute alla luce che pesavano un chilo e due e un chilo e mezzo. In passato, in casi analoghi, era necessario il trasferimento immediato in un ospedale romano. «Ora la terapia intensiva c'è e funziona» spiega il professor Lubrano. «Ed è possibile la gestione di neonati - aggiunge la Pontrelli - non dico di 24 settimane ma ci arriveremo, stiamo formando il personale per seguire bambini ancora più piccoli. Nella mia esperienza lavorativa ho trattato anche un neonato di 340 grammi, quindi le due bimbe nate a Latina sono già abbastanza grandi».
Alla nascita è stato necessario intubarle e ventilarle meccanicamente per contrastare la malattia delle membrane ialine dovuta all'insufficiente produzione di surfattante da parte delle cellule delle vie respiratorie. «L'organismo comincia a produrlo a partire da 24 settimane per questo abbiamo dovuto somministrare un farmaco che aiuta a tenere aperti gli alveoli e a stabilizzare la gabbia toracica» raccontano dal reparto. Le piccole sono rimaste intubate per cinque giorni poi hanno indossato il casco Cipap - quello che abbiamo imparato a conoscere in questi due anni di Covid che consente la ventilazione non invasiva dei pazienti - e sono in terapia con uno stimolante che aiuta a mantenere l'attivià spontanea del respiro.
La mamma e il papà sono al loro fianco. La mamma ha anche cominciato a produrre latte consentendo di alimentare le bambine anche un poco per bocca. «E' una donna serena» racconta la Pontrelli. Ma ha rischiato di morire. E' arrivata al Goretti in ambulanza con una diagnosi di crisi convulsiva in atto. Ai medici del Goretti è bastato visitarla per capire che si trattava di una crisi ipertensiva di tipo eclamptico, lo stadio più grave della gestosi. «Una delle condizioni più sfavorevoli per una gravidanza che ha messo a rischio la vita dei bambini e della mamma» raccontano dal Goretti. E' stato uno dei parti più complessi, un cesareo in emergenza vera. Per fortuna ora stanno meglio tutte e tre, la madre e le due gemelline.
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA