Non solo il D'Annunzio, cosa vedremo in autunno

Non solo il D'Annunzio, cosa vedremo in autunno
di Francesca Balestrieri
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Giovedì 22 Settembre 2022, 09:38

I PIANI
«Quando un teatro riapre è sempre una bella notizia. In questo caso lo è ancora di più perché parliamo della seconda città del Lazio e con una riapertura che arriva dopo 7 anni». A spiegare il concetto chiave e l'importanza della riapertura del D'Annunzio è Luca Fornari, amministratore delegato dell'Atcl, il circuito multidisciplinare regionale di teatro, danza e musica, che a Latina e con Latina ha sempre lavorato. «La riapertura è un passo fondamentale. Con il Comune lavoriamo insieme da 40 anni praticamente, salvo alcune interruzioni, non solo con il teatro, ma anche con altre rassegne come Radure che da due estati coinvolge non solo noi e l'amministrazione, ma anche molte altre associazioni culturali che operano a Latina, oltre che la Fondazione Caetani».
ATCL AL LAVORO
«C'è sempre stata grande armonia, per questo - spiega Fornari - appena ci hanno comunicato la riapertura del teatro, d'intesa con l'amministrazione siamo già a lavoro per programmare la stagione. L'offerta che vogliamo dare alla città è importante, non solo grandi noi, ma un'offerta ampia, per tutta la comunità e per pubblici differenti. La direttrice artistica Isabella Di Cola e gli uffici sono già al lavoro per avere tutto pronto nel più breve tempo possibile. L'obiettivo è partire il prima possibile e ci auguriamo di arrivare a una proposta già in un paio di settimane. Certo il lavoro non è agile, ma siamo fiduciosi».
Infine una considerazione che lancia anche una speranza: «Credo che sia una grande occasione per la comunità, dopo due anni spaventosi, tra crisi, covid e guerra questa è una bella notizia che aspettavamo tutti».


IL FELLINI
«Si è sudato parecchio senza teatro, ora c'è parecchio da recuperare, ma la riapertura del D'Annunzio non può che essere una buona notizia», dice Clemente Pernarella, direttore artistico del Fellini di Pontinia, ma anche di Radure, dei Parchi Letterari a Ninfa, un artista a tutto tondo che propone la sua idea di teatro, non necessariamente legata a grandi nomi, ma all'idea stessa del teatro, partendo da una domanda: qual è il teatro che si vuole costruire e che funzione deve avere per la città? «Il teatro non è solo gli spettacoli che si propongono o che si pensa di produrre, ma significa costruire una comunità.

E' un processo lungo che si raggiungerà solo percorrendo una strada con un'idea precisa e con la consapevolezza che, essendo un teatro pubblico, ci deve essere anche un'idea di comunità».


E' il pensiero che Pernarella segue anche per il suo Fellini a Pontinia per cui proprio in queste ore sta terminando la programmazione. «La stagione partirà il 27 novembre con una grande apertura, ma in realtà le attività sono iniziate già lo scorso 17 settembre e ora il 30 con il debutto di Silvia Gallerano e il suo Svelarsi, uno spettacolo al quale teniamo particolarmente. La nostra stagione si basa su un'idea, non sui nomi, che pure ci sono e lo racconteremo a breve nel corso di una conferenza.


IL MODERNO
Ad aver già svelato tutta la programmazione è invece il teatro Moderno di Latina, con il suo direttore artistico Gianluca Cassandra, che partirà il 14-15 e 16 ottobre con A spasso con Daisy, in scena Milena Vukotic. A seguire 4-5-e 6 novembre 40 e sto con Andrea Delogu. 2, 3 e 4 dicembre sarà la volta di Riunione di famiglia con Katia Ricciarelli, Pino Quartullo, Nadia Rinaldi e Claudio Insegno. Il 16, 17 e 18 dicembre sarà la volta di Amore sono un po' incinta. Tutto pronto anche per il 2023.

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