Nella giornata contro le mafie a Latina apre il parco sul terreno del clan

Nella giornata contro le mafie a Latina apre il parco sul terreno del clan
di Andrea Apruzzese
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Martedì 22 Marzo 2022, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 12:02

Per anni era stata un'area gestita dal clan dei Ciarelli. In una piccola e stretta strada di collegamento, intitolata a Francisco Goya, a ridosso di una scuola primaria, su quel fazzoletto era sorta una baracca, in cui nottetempo si ricoveravano tre persone dedite di giorno allo spaccio, e per quel misero ricovero versavano pure delle somme al clan. Da ieri, quell'area, confiscata alla criminalità e restituita alla collettività, è un parco, che sarà gestito dagli studenti dell'istituto San Benedetto con un progetto di collettività: saranno loro a curare le essenze arboree presenti, di cui tutti potranno ora godere.

L'area è stata inaugurata ieri nell'ambito della 27esima Giornata della memoria e del ricordo delle vittime innocenti di mafia, alla presenza del sindaco, Damiano Coletta, del Prefetto, Maurizio Falco, del presidente dell'Osservatorio regionale sulla legalità, Gianpiero Cioffredi, dell'assessore Dario Bellini, della consigliera provinciale Valeria Campagna, del dirigente scolastico Aldo Di Trocchio. Il Prefetto Falco ha ricordato i «tanti agenti delle scorte che hanno perso la vita e che per contratto dovevano essere accanto alle persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino» e ha affermato che bisogna «tagliare i rifornimenti di consenso delle mafie nelle comunità più emarginate. La legalità deve essere una scelta anche quando non è conveniente» e ha ricordato che «la cosa più importante di vittorie come i beni confiscati è poi mantenerne il risultato». Se per Coletta «la restituzione di questa area deve dare uno spunto per la restituzione di altri beni, deve essere un segnale simbolo», Cioffredi ha sottolineato «il grande impegno dei cittadini: questa saldatura con le forze dell'ordine ha fatto di Latina un modello importante della lotta alla mafia».


La giornata era iniziata con la manifestazione degli studenti, che avevano sfilato nel centro storico innalzando i loro manifesti e gli striscioni contro le mafie e giungendo al Parco Falcone e Borsellino, dove sono stati letti i nomi delle vittime di mafia. E sempre i giovani sono stati protagonisti per tutta la giornata: nel pomeriggio hanno coordinato e svolto cinque tavoli tematici, a cura di Primavera di Legalità e Forum dei Giovani, su sport tra illegalità e opportunità, sistema carcerario e riabilitazione della pena, le condizioni di lavoro tra sfruttamento, sicurezza e diritti, mafie nel mondo e beni confiscati, illustrando poi i risultati nell'incontro presso la Curia vescovile. Sintetizzando le conclusioni del lavoro dei giovani, il Vescovo Mariano Crociata ha identificato tre temi: «L'Italia dell'antimafia è fatta di persone, consapevoli di cosa sia l'illegalità; alla base del senso di legalità c'è il senso della dignità di ogni persona umana». Altri tre sono i beni, confiscati alla criminalità che andrnno in gestione da parte di associazioni: il cosiddetto Casale delle Vergini, un terreno a borgo Podgora e uno sulla strada 156 dei Monti Lepini. Il Prefetto Falco ha anche annunciato l'imminenza di nuove sedi per le forze dell'ordine. In particolare, si tratta di una sede per il Noe, pronta a maggio, sul corso della Repubblica, mentre la Guardia di finanza avrà dei locali in via Mincio, che serviranno per alloggi, e questo consentirà di aumentare il numero del personale in servizio nel capoluogo.

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