Ndrangheta, confisca di beni ai Crupi ecco il patrimonio del clan in provincia

Ndrangheta, confisca di beni ai Crupi ecco il patrimonio del clan in provincia
di Elena Ganelli
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Venerdì 23 Luglio 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 10:15

 Scacco al patrimonio dei fratelli Crupi. C'è la pericolosità sociale all'origine della misura di prevenzione patrimoniale con la quale ieri mattina sono stati confiscati beni per un valore complessivo di 30 milioni di euro a Vincenzo e Rocco Crupi. Il provvedimento è stato eseguito non soltanto a Latina ma ad Aprilia, Roma, Regio Calabria, Siderno, Città di Castello, Torino, Sansepolcro, Anghiari, Capua, Vitulazio e Nocera Inferiore dai carabinieri del Comando provinciale di Latina in collaborazione con i Comandi territorialmente competenti su delega della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Latina.

Vincenzo e Rocco Crupi, 58 e 55, anni, risultano residenti in Olanda ma il primo, esponente apicale della cosca Commisso' operante a Siderno in provincia di Reggio Calabria con proiezione extraregionale nelle province di Roma, Caserta ed Arezzo avente interessi economico-criminali in Olanda e Canada, è attualmente detenuto presso il carcere de L'Aquila in regime di 41 bis. La misura di prevenzione, firmata dal giudice del Tribunale del capoluogo pontino Francesco Valentini nell'ambito dell'indagine coordinata dal sostituto procuratore Antimafia Giuseppe Cascini e dai pubblici ministeri Giuseppe Bontempo e Giuseppe Miliano della Procura di Latina, si basa fondamentalmente sul riconoscimento della pericolosità sociale dei due Crupi. La confisca ha riguardato 13 società operanti nel settore florovivaistico; 36 terreni agricoli, prevalentemente adibiti a vigneti per la produzione di un pregiato vino che doveva essere commercializzato in Canada; 22 abitazioni; sette locali adibiti ad esercizi commerciali; 21 immobili tra fabbricati e magazzini; due alberghi fra cui la Anghiari residence s.r.l. per le cui vicende Vincenzo e Rocco Crupi sono stati rinviati a giudizio da parte della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria il 16 settembre 2020 con l'accusa di trasferimento fraudolento di valoro e intestazione fittizia di beni con l'aggravante dell'associazione di stampo mafioso. Confiscati anche un centro sportivo e 33 veicoli. Il tutto per un valore complessivo di circa 30 milioni di euro. Al momento della presentazione della richiesta i fratelli Crupi non erano gravati da precedenti penali poi successivamente, nell'ambito delle indagini condotte dalle Procure Distrettuali Antimafia sia di Roma che di Reggio Calabria che si sono avvalse anche del supporto delle autorità giudiziarie olandesi, sono state ricostruite le modalità operative del gruppo operante proprio a Latina facente capo alla famiglia Crupi, originaria di Siderno, che nel capoluogo pontino operava attraverso la società Krupy srl'. Le indagini si erano quindi concentrate su Vincenzo e Rocco Crupi e sono arrivate a dimostrare il loro pieno inserimento nella cosca di 'ndrangheta Commisso di Siderno con l'acquisizione di gravi indizi di colpevolezza rispetto all'esistenza di un'organizzazione criminale capeggiata proprio da loro. Ieri l'esecuzione della pesante misura di prevenzione che ha posto sotto confisca il tesoro della famiglia basata sul riconoscimento della loro pericolosità sociale'.
Elena Ganelli
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