Legambiente pubblica un dossier sul nucleare

Legambiente pubblica un dossier sul nucleare
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Martedì 9 Marzo 2021, 05:02
L'EVENTO
L'11 marzo sarà il decimo anniversario del disastro di Fukushima e Legambiente coglie l'occasione per riaccendere un faro sul nucleare, pubblicando il rapporto Rifiuti radioattivi ieri, oggi e domani: un problema collettivo. Nel documento c'è ovviamente anche un riferimento all'impianto di Latina. Nel rapporto è raccontata la storia della centrale nucleare di Borgo Sabotino ed è spiegato perché il sito non è stato inserito nella mappa dei potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale: «Non è adeguato allo stoccaggio di materiale e rifiuti nucleari perché si legge - l'area non si trova ad adeguata distanza dai centri abitati e non si trova ad adeguata distanza dalla linea costiera (meno di 1 km)». C'è però un deposito temporaneo, in cui vengono stoccate «quasi duemila tonnellate di grafite altamente radioattiva»: per la precisione, un volume di 1.794,44 metri cubi di rifiuti radioattivi e un'attività radioattiva di 27.139,67 GBq (Giga Becquerel). L'altro deposito del Lazio si trova al Centro Ricerche Enea Casaccia a Roma e la regione raccoglie così «quasi un terzo dei rifiuti radioattivi presenti in Italia per metri cubi»: 9.284,35 metri cubi di rifiuti radioattivi, il 30% del volume totale di tutti quelli presenti nella penisola, ed in più ospita 15 strutture autorizzate all'impiego di radioisotopi e macchine radiogene. Questo secondo gli ultimi dati disponibili, relativi a dicembre 2019. «A dieci anni dal disastro di Fukushima - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio - ancora abbiamo un sito pieno di rifiuti radioattivi a pochi metri dal mare, nella ex centrale di Borgo Sabotino a Latina, e un secondo al centro Enea Casaccia a Roma. La pubblicazione della CNAPI (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi) è arrivata nello scorso gennaio con un ritardo mostruoso: ora il tema della gestione dei rifiuti nucleari a media e bassa attività deve essere accompagnato, da parte delle istituzioni, da una comunicazione e informazione chiara e trasparente nei confronti dei cittadini».
Stefania Belmonte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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