Voto di scambio: no del Riesame, Del Prete resta ai domiciliari

Voto di scambio: no del Riesame, Del Prete resta ai domiciliari
di Elena Ganelli
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Venerdì 30 Luglio 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 08:39

 Nessun annullamento dell'ordinanza cautelare per l'imprenditore del settore rifiuti Raffaele Del Prete, coinvolto nell'indagine sullo scambio elettorale politico di tipo mafioso in relazione alle elezioni amministrative per il Comune di Latina del 2016. Il Tribunale del Riesame di Roma ieri ha sciolto la riserva e respinto la richiesta presentata dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Dino Lucchetti. Del Prete resta dunque agli arresti domiciliari dove si trova dal 13 luglio scorso quando gli è stata notificata l'ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma Bernadette Nicotra su richiesta dei sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia Corrado Fasanelli, Claudio De Lazzaro e Luigia Spinelli che hanno condotto l'inchiesta. Stesso provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari ha colpito il suo collaboratore Emanuele Forzan, in forza al gruppo consiliare della Lega alla Regione Lazio mentre è stato iscritto nel registro degli indagati l'europarlamentare, anche lui della Lega, Matteo Adinolfi.

L'indagine, che si è avvalsa del contributo del collaboratore di giustizia Agostino Riccardo, ha portato alla luce un accordo tra il clan di Armando Lallà Di Silvio del quale Riccardo all'epoca era inserito a tutti gli effetti con l'incarico di occuparsi proprio della politica e di tutto ciò che ruotava attorno alle campagne elettorali e Raffaele Del Prete. L'imprenditore avrebbe ingaggiato proprio il pentito affinché procurasse voti a Matteo Adinolfi che nel 2016 si era candidato come capolista della formazione Noi con Salvini' al Consiglio comunale di Latina. Una ricostruzione che la difesa, ha contestato puntando sull'inattendibilità di Riccardo, ma senza convincere i giudici della Libertà che hanno respinto il ricorso.
Elena Ganelli
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