Canale delle Acque Medie da baraccopoli a Parco

Canale delle Acque Medie da baraccopoli a Parco
di Andrea Apruzzese
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Venerdì 13 Agosto 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 08:40

 Ovunque, il verde, accecante nella caligine di uno dei giorni più caldi di sempre. Campi coltivati e fasce frangivento che ti riempiono gli occhi. Nelle orecchie, il suono di cicale e i richiami di uccelli. E in mezzo scorre l'acqua: trasparente, pulita, in un corso in cui ogni tanto occhieggiano anche dei pesci. Argini, dove crescono canne e vegetazione bassa. Ogni tanto, appare un vecchio trattore, usato come motore per captare acqua e distribuirla sulle coltivazioni. No non è un'oasi naturalistica. O almeno, non lo è stata finora. È un angolo di Latina che non conosci, dove non capiti se non ci vivi, se non ci lavori, se non hai interessi specifici. Un angolo. Anzi, una curva, per essere precisi. È quell'ansa del canale delle Acque medie, opera di bonifica che non solo serve a regimentare le acque in una ex palude, ma anche a fornire acqua per irrigare i campi limitrofi.
Siamo alla fine di via Monte Lupone, al Gionchetto, dove ieri è partita la passeggiata per un primo sopralluogo sull'area e per illustrare il nuovo progetto del parco naturale urbano delle Acque medie, dopo l'approvazione in Consiglio comunale della mozione per istituirlo. «È un modo per riappropriarci della città, rispettandola e vivendola, l'idea e la visione che tutti vorrebbero avere - ha spiegato il sindaco, Damiano Coletta, ieri, all'avvio della passeggiata, alla presenza dei tanti comitati di quartiere e associazioni di cittadini che hanno curato la pulizia dell'area - Abbiamo vissuto anni di cementificazione, e ora penso che dobbiamo lasciare alle future generazioni la possibilità e la capacità di vivere la bellezza del nostro territorio e la naturalezza. Questo è lo sforzo che ci deve vedere impegnati per il futuro».

IL FUTURO

L'idea è nata all'indomani del 28 aprile, dello sgombero e abbattimento di una baraccopoli popolata di senzatetto, spontaneamente tirata su alcune centinaia di metri più in là. «Si tratta di creare un sentiero, di circa 5 o 6 chilometri, dal ponte su via del Saraceno fino al ponte delle Comete - spiega Loretta Isotton, prima firmataria della mozione - per riqualificare l'area e restituirla alla fruizione della cittadinanza e metterla anche in qualche modo sotto tutela.

Ora dovremo finalizzare il progetto per comprenderne anche i costi, raccogliere i pareri di tutti gli enti interessati (dalla Provincia alla Regione, dal Consorzio di bonifica a Acqualatina), soprattutto per poter identificare anche eventuali scarichi abusivi che, più verso il territorio urbanizzato, riversano nel canale, e infine trovare i fondi». «Siamo pronti a fare tutti i passi necessari, attivando gli uffici competenti», le fa eco il vice sindaco Paola Briganti, mentre, per l'assessore all'Ambiente, Dario Bellini, «è un modello di parco lineare urbano che sul nostro territorio si potrebbe ripetere all'infinito. Si tratta di un progetto ambizioso, che farà bene non solo alla comunità, ma che potrà anche attrarre turismo».

SENTIERO DELLA BONIFICA

Bellini conferma anche che «il Sentiero della bonifica, inserito nel piano triennale delle Opere pubbliche, costituito da 33 chilometri di pista ciclopedonale che da Ninfa porteranno al Fogliano, sarà realizzato non appena avremo i fondi disponibili».
Andrea Apruzzese
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