Protesta in carcere a Latina, il garante dei detenuti: «Campanello d'allarme, intervenire subito»

Protesta in carcere a Latina, il garante dei detenuti: «Campanello d'allarme, intervenire subito»
di Elena Ganelli
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Dicembre 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 08:38

«Bisogna dire con chiarezza che oltre una certa capienza il carcere di Latina non può andare perché in condizioni di sovraffollamento i rapporti diventano più difficili e possono degenerare». Stefano Anastasia, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Lazio, commenta così quanto accaduto ieri mattina e riconduce in parte alle numerose carenze della struttura di via Aspromonte la protesta dei detenuti preannunciando una sua visita nel capoluogo pontino nei prossimi giorni.
«Fortunatamente l'iniziativa dei detenuti, pur avendo determinato una situazione di emergenza sottolinea non ha provocato danni a cose o persone ma certo è il sintomo di un reale disagio nel quale sono costretti i detenuti della sezione maschile che ha uno dei tassi di affollamento più alti d'Italia. Se consideriamo che la metà della struttura penitenziaria in termini di spazi è occupata dalla sezione femminile di massima sicurezza ne consegue che nell'altra metà ci sono un centinaio di detenuti in spazi che potrebbero contenerne una quarantina». Una situazione che in tempo di Covid diventa ancora più estrema per la situazione di stretta vicinanza, di promiscuità nella quale chi sta scontando una pena è costretto. «E' chiaro che con una pandemia in atto spiega Anastasia sarebbe assolutamente necessario lasciare addirittura spazi liberi per mantenere le distanze, quindi ospitare magari 40 detenuti invece di 60 o individuare spazi per l'isolamento ma questo è davvero impossibile in una struttura come Latina dove superiamo di molto la capienza consentita con conseguenze inevitabili e il rischio di contagi che aumenta. Da parte mia ho segnalato più volte le condizioni della casa circondariale pontina e la situazione è stata oggetto di numerosi interventi da parte mia».
Il Garante non dimentica le difficoltà nelle quali opera il personale penitenziario, con un organico ridotto all'osso. «Gli operatori sono ovviamente in difficoltà dovendosi occupare di un numero di persone maggiore e in questo clima i rapporti si fanno sempre più tesi, il carcere rischia di diventare una polveriera. Può accadere che ci siano episodi come la protesta di ieri ma è importante che non degenerino. La verità - continua Anastasia è che bisognerebbe trovare un'altra destinazione per i detenuti in eccedenza nel capoluogo pontino, andrebbero trasferiti presso altre strutture carcerarie per decongestionare il carcere. Da parte mia, come già fatto in passato, mi sono messo a disposizione e mi sono offerto di fare da mediatore a via Aspromonte per dialogare con i detenuti e cercare di rasserenare gli animi: è necessario procedere in questo modo». Intanto, alla luce della protesta di ieri mattina che ha fatto scattare una sorta di allarme da parte delle forze dell'ordine, Anastasia ha in programma di venire a Latina nel giro di qualche giorno per una visita nella casa circondariale.
E.Gan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA