«Serial killer in carcere», la Procura chiede l'ergastolo per Daniele Cestra

«Serial killer in carcere», la Procura chiede l'ergastolo per Daniele Cestra
di Elena Ganelli
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Lunedì 25 Aprile 2022, 08:15

«Condanna all'ergastolo con isolamento diurno per due anni». Questa la richiesta dell'accusa nel processo a carico del 45enne di Sabaudia Daniele Cestra chiamato a rispondere di due omicidi commessi all'interno del carcere di Frosinone dove sta scontando una precedente condanna a 18 anni di reclusione per l'omicidio di un'anziana da lui uccisa nel dicembre 2013 nella sua abitazione di San Felice Circeo durante una rapina. L'uomo avrebbe ucciso i due compagni di cella e ne avrebbe poi inscenato il suicidio.
L'UDIENZA
Nel corso della penultima udienza davanti alla Corte di assise ciociara presieduta da Francesco Mancini il pubblico ministero Vittorio Misiti nella sua requisitoria ha ricostruito le circostanze della morte dei due detenuti che inizialmente erano state considerate suicidi. La prima vittima è Pietropaolo Bassi, trovato impiccato nella sua cella il 24 marzo 2015 e deceduto un paio di settimane dopo, la seconda Peppino Mari, morto anche lui in cella il 17 agosto 2016.
Nonostante all'apparenza i due decessi nell'immediatezza fossero stati considerati come suicidi, a distanza di tempo - in seguito alle dichiarazioni di un detenuto a cui Cestra aveva rivelato di essere lui il responsabile delle morti - era stata aperta un'inchiesta nell'ambito della quale sono stati effettuati una serie di accertamenti medico legali.
LA RICOSTRUZIONE
«Tanto ne ho ammazzati tre e faccio anche questo che è il quarto aveva detto il 54enne ma all'epoca, come ha ricordato il pubblico ministero durante la sua requisitoria, non c'era in corso alcuna indagine sulle morti nel penitenziario. Ma le relazioni dei consulenti avevano concluso escludendo la possibilità del suicidio: nel caso di Mari sono stati riscontrati lesioni craniche e un gravissimo trauma toracico che se qualcuno lo avesse aggredito e schiacciato con il proprio peso mentre era steso a terra. Per il consulente della Procura tali elementi erano assolutamente incompatibili con la morte per impiccagione anche perché la vittima aveva 74 anni e camminava utilizzando le stampelle.
Conclusioni analoghe anche per la morte del 60enne Pietropaolo di Bassi, rinvenuto impiccato nella sua cella ma con i piedi che toccavano terra. Per il medico legale entrambi sarebbero stati aggrediti e strangolati. Per Cestra è arrivato quindi il rinvio a giudizio per duplice omicidio dei compagni di cella, reato per il quale il pubblico ministero che ha consegnato alla Corte una memoria nella quale ha ripercorso l'intero iter delle indagini - ha chiesto la condanna all'ergastolo con isolamento diurno per due anni. Si torna in aula il 13 giugno prossimo quando la parola passerà alla difesa di Cestra, rappresentata dagli avvocati Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone, poi la Corte d'assise entrerà in camera di consiglio per la sentenza.
Elena Ganelli
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