Calore e umidità, la Janssen sfrutta l'intelligenza artificiale

Calore e umidità, la Janssen sfrutta l'intelligenza artificiale
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 1 Luglio 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 10:17

Tra Latina e Seattle ci sono migliaia di chilometri e - in mezzo - c'è stata anche la pandemia. «Forse le difficoltà maggiori sono state legate proprio a dover lavorare solo a distanza, quando eravamo abituati anche a incontri in presenza». A parlare è Alessio Epifanio, 34 anni, ingegnere e facility manager alla Janssen di Latina. Le difficoltà sono state quelle di avviare il progetto Hot che consente di ottimizzare i consumi di acqua calda sfruttando l'energia termica dello stabilimento. Serve a fare in modo - insieme al progetto Cold che fa una cosa simile per il freddo ed è stato avviato nel 2016 - che la climatizzazione e l'umidità siano sempre ideali per consentire la produzione, ma anche per risparmiare energia. Il plant di Latina, del resto, da sempre investe sulla sostenibilità ambientale. Ma il progetto Hot, partito ad aprile e ormai a pieno regime, ha una particolarità: applica l'intelligenza artificiale. «Abbiamo sostituito vecchi generatori - aggiunge Epifanio, responsabile dell'intera manutenzione dello stabilimento - e ora riusciamo anche a controllare secondo per secondo le condizioni dell'impianto attraverso 150 sonde e sensori». Il tutto in diretta con il centro di controllo di Seattle. Ma dicevamo dell'intelligenza artificiale: «I dati vengono scaricati e analizzati - spiega ancora l'ingegnere - e a seconda delle esigenze il sistema interviene. Inoltre è in grado anche di imparare' cosa fare a seconda delle condizioni di temperatura e umidità per essere sempre al passo con le esigenze della produzione e intervenire da solo».


Un progetto che è il primo del genere a Latina e fra i primi in Italia. Le aspettative? La riduzione - ogni anno - dei consumi energetici di 7.200 Megawatt termici e delle emissioni di anidride carbonica di 1.470 tonnellate. L'idea nasce dal global enginering del gruppo Johnson & Johnson ma è stata tagliata a misura sulle esigenze dello stabilimento pontino. Che adesso è pilota per altre realtà, mentre completa il percorso avviato con il progetto Cold. «Abbiamo sostituito tutti i gruppi frigoriferi con prodotti che ancora oggi sono top di gamma - dice il facility manager - e reingegnerizzato il processo legato all'acqua fredda». Risparmiando da allora a oggi 15.500MWh e 5.100 tonnellate di anidride carbonica. Lo stabilimento di Latina «si presta per condizioni climatiche alla sostenibilità che è poi un obiettivo dell'intero gruppo». E che non finisce qui: «È un viaggio che continuiamo a fare - conclude - pronti a implementare sempre soluzioni innovative».
Giovanni Del Giaccio
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