Abusivismo edilizio, il Comune cerca i fondi per le demolizioni

Abusivismo edilizio, il Comune cerca i fondi per le demolizioni
di Andrea Apruzzese
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Sabato 8 Maggio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 08:12

 Gli abusi che maggiormente rappresentano l'illegalità verranno demoliti. Latina, la città che ha visto anche nel campo dell'abusivismo edilizio espandersi la criminalità rappresentata dai clan nomadi, intende cancellare questa pagina. Quella dell'amministrazione di piazza del Popolo è un'intenzione ma si stanno già cercando i fondi necessari, nelle pieghe dei capitoli di un Bilancio di previsione che approderà in aula venerdì prossimo. E, se non si dovessero reperire in Bilancio, si cercheranno con altri finanziamenti.
Il Comune ha due bersagli in primo piano ed entrambi portano il nome Di Silvio. «Il Gionchetto va demolito, come le villette di Borgo San Michele, e queste operazioni potrebbero rientrare in fondi ministeriali per demolizioni e recupero del territorio, destinando i siti al pubblico interesse», spiega l'assessore al Governo del territorio, Francesco Castaldo. Il primo è rappresentato dalle villette abusive di borgo San Michele, tre mesi fa poste sotto sequestro in seguito a un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del sostituto procuratore.
Si tratta di sei villette, secondo le ipotesi investigative realizzate senza alcuna autorizzazione, oltretutto su terreno agricolo, che per di più sarebbe stata anche frazionata. Il 18 febbraio fu notificato il decreto e un mese dopo, l'11 marzo, è avvenuto lo sgombero. L'altro abuso che l'amministrazione intenderebbe cancellare è invece la villetta in cui viveva Romolo Di Silvio, per la quale è stata emessa il 20 aprile l'ordinanza di demolizione. Su un lotto in zona sottoposta a vincoli, paesaggistico e di rischio idrogeologico, in via Moncenisio nel quartiere R10 Gionchetto, in un terreno intestato a una esponente della famiglia, era stata realizzata una villetta a un piano, di 140 metri quadri, una tettoia posta in aderenza di circa 50 metri quadri e la delimitazione del lotto con recinzione in muratura; anche in questo caso, l'ordinanza dà 90 giorni ai proprietari per la demolizione; altrimenti provvederà il Comune in danno. Il settore sta procedendo speditamente ad emettere ordinanze di demolizione.


Di ieri è quella a carico di un bar in viale Umberto I al civico 44-46, per «una struttura, nell'area di parcheggio prospiciente il locale caffetteria, realizzata in metallo con sovrastante copertura in plexiglas tipo cupola, poggiante su pedana in legno ed avente dimensioni pari a circa 5 metri per 4 per 2,70 di altezza, chiusa sui quattro lati con vetrate ed infissi, con tavoli e sedie», sorta su suolo pubblico senza autorizzazione. Tre giorni fa, ne sono state emesse cinque, a carico di diversi soggetti per opere eseguite abusivamente in vari punti del territorio, soprattutto in zone H rurali, in cui sono stati realizzati ampliamenti o sono sorte vere e proprie abitazioni, complete di impianti e arredi.
Andrea Apruzzese
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