La sentenza: il Comune deve pagare 800.000 euro

La sentenza: il Comune deve pagare 800.000 euro
di Elena Ganelli
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Martedì 3 Gennaio 2023, 11:04

Quasi 800mila euro. A tanto ammonta il debito fuori bilancio del Comune di Latina sul quale si è pronunciato il Tribunale del capoluogo pontino nel procedimento avviato dalla Cassa Depositi. Un onere pesante che l'amministrazione ha ereditato in forza di un mutuo contratto proprio con la Cassa dalla ormai fallita società Latina Ambiente. Nei giorni scorsi il commissario straordinario Carmine Valente non ha potuto fare altro che prendere atto della sentenza del marzo dello scorso anno con la quale il giudice della prima sezione civile Concetta Serino ha accolto la domanda proposta da Cassa Depositi e Prestiti e, per l'effetto, condannato il Comune capoluogo, in persona del sindaco pro tempore al pagamento, in favore di parte attrice, della somma di 762.325,62 euro, oltre a interessi legali dalla domanda al saldo, e condannato il Comune di Latina al pagamento, in favore di Cassa Depositi e Prestiti, delle spese di giudizio che ha liquidato in 4.300 euro per la fase di studio, 2.800 euro per la fase introduttiva, 8.000 euro per la fase istruttoria e 7.600 euro per la fase decisoria oltre a spese generali, Iva e altro. Complessivamente l'ente dovrà quindi versare la somma di 762.325,62, oltre a interessi legali dalla domanda al saldo per un totale complessivo pari a 799.813 euro.


Nella deliberazione del 30 dicembre scorso il commissario riconosce la legittimità del debito fuori bilancio e conferisce mandato al dirigente del Servizio ambiente di liquidare in favore di società Cassa Depositi e Prestiti l'importo complessivo in ottemperanza alla sentenza del 9 marzo dello scorso anno. Il tutto fatto salvo e impregiudicato ogni diritto relativo all'esito della sentenza che è stata impugnata dal Comune di Latina. L'importo complessivo farà carico al capitolo di spesa del bilancio comunale esercizio 2022. La Cassa Depositi e Prestiti ha agito in giudizio allo scopo di vedere accertata l'esistenza in capo al Comune dell'obbligo di garantire l'esatto adempimento del mutuo contratto dalla Latina Ambiente spa e in particolare il pagamento delle rate con scadenza 30 giugno e 31 dicembre 2016.
La Cassa aveva concesso nel giugno 1988 un mutuo di quasi 18 miliardi di vecchie lire per l'acquisto di macchine e attrezzature necessari a svolgere il servizio di igiene urbana i cui oneri di ammortamento (in venti anni e con rate semestrali posticipate) erano stati assunti dal Comune di Latina.

Ma la società partecipata è stata dichiarata fallita dal Tribunale a dicembre 2016 e le due rate oggetto del procedimento civile sono rimaste inevase. Per quel fallimento peraltro c'è in corso una indagine con 26 persone iscritte nel registro degli indagati per reati legati alla gestione della spa. Si tratta dei vari amministratori delegati che si sono succeduti negli anni oltre ai professionisti incaricati della revisione dei bilanci che dovranno comparire davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale Giorgia Castriota il primo marzo prossimo.

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