La scomparsa di Cosmo Coccoluto a 101 anni, deportato, era medaglia d'onore del presidente della Repubblica

La scomparsa di Cosmo Coccoluto a 101 anni, deportato, era medaglia d'onore del presidente della Repubblica
di Sandro Gionti
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Giovedì 3 Giugno 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 14:36

E' scomparso a Gaeta, all'età di 101 anni, Cosmo Coccoluto, uno dei personaggi più popolari della città, insignito nove anni fa, in prefettura a Latina, della Medaglia d'onore del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, conferita a cittadini deportati o internati dai nazisti. La guerra, le vicissitudini vissute in prima persona, le testimonianze sono state descritte da Coccoluto, classe 1919, negli appunti poi condensati, insieme alle poesie che scriveva con passione, nel suo libro Ricordi di gioventù. La memoria di quegli anni, in cui insieme a tanti suoi coetanei fu mandato al fronte.

 Era l'estate del 1941 quando Cosimieglje, come era amichevolmente chiamato in città, ricevette la lettera di precettazione per la Campagna in Russia. Coccoluto entrò a far parte del 52° reparto Compagnia Anticarro Divisione Torino. Scampato miracolosamente all'offensiva nazifascista sul territorio russo, rientrò in Italia con in tasca una licenza illimitata, in quanto primo di tre figli maschi in guerra. Una licenza che durò invece poche settimane.

Richiamato dall'Esercito, venne inviato in Grecia a Corfù, dove cadde prigioniero dei tedeschi. Cosmo fece parte di quei 350 soldati italiani sopravvissuti, che, partiti in poco più di mille dalla Grecia, furono internati nei campi di concentramento nella ex Jugoslavia. Riuscì a fuggire per un campo di granturco e a salvarsi tra mille pericoli.

Nel 1948 sposò a Gaeta la sua Clementina (scomparsa sei anni fa), dalla quale ebbe tre figli: Maria, Emma e Salvatore, quest'ultimo deceduto a 18 mesi. Andò quindi a cercare fortuna in Venezuela, come carpentiere, dal 1950 al 1959, per poi rientrare definitivamente a Gaeta, dove acquistò un terreno e fece con passione l'agricoltore, il mestiere di suo padre. «E' stato un nonno speciale, sensibile e generoso», lo ricorda così Carmen, una delle nipoti. Otto anni fa venne premiato, unico superstite, anche a Gaeta dal sindaco Mitrano, in occasione della Giornata della Memoria. I funerali si sono svolti ieri nella chiesa di San Paolo.

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