La protesta no green pass: «Rispettate i nostri diritti»

La protesta no green pass: «Rispettate i nostri diritti»
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Domenica 31 Ottobre 2021, 05:02
L'INCONTRO
Ci sono i colori delle bandiere arcobaleno, sventolate nel cielo, indossate come scialli, dipinte sui volti, a simboleggiare vessilli di libertà della scelta di amare. Ci sono i cartelli, alcuni con frasi esplicite: «Il Senato quest'anno si è vestito da clown per Halloween»; «Proteggeteci come proteggereste i vostri figli
Ci sono soprattutto, le contrapposte emozioni del dolore e della rabbia, della voglia di lottare, che hanno contraddistinto, ieri pomeriggio, al parco Falcone e Borsellino di Latina, come in tante altre città d'Italia, la manifestazione di protesta contro l'affossamento del Ddl Zan avvenuto tre giorni fa in Senato. «Come Arcigay Latina non potevamo non essere in piazza anche qui, dopo l'orrido teatrino in Parlamento - ha detto Anna Claudia Petrillo, del gruppo giovani dell'Arcigay - a tutti quei senatori, e a tutta la classe dirigente, vogliamo dire che noi esistiamo, e ci mettiamo la faccia, a differenza di loro, che hanno scelto il voto segreto». La Petrillo, parlando di fronte a centinaia di ragazzi riuniti, sotto le bandiere arcobaleno al centro dei giardinetti, ha ricorda che il Ddl Zan «era una legge per tutti e per tutte, una legge inclusiva. Ora la Lega chiede una legge che sia solo punitiva, e per noi non va bene, noi pretendiamo che sia fatta cultura, perché il patriarcato investe la vita di tutti noi, abbiamo la necessità di parlare ai giovani del valore della diversità». Francesca Innocenti, presidente del Centro Donna Lilith, sottolinea che «il 27 ottobre è stata una giornata di profondo dolore, siamo governati da istituzioni piene di stereotipi culturali che portano avanti la violenza del patriarcato con una cultura misogina e omotransfobica», mentre per il presidente di Arcigay Latina, Valerio Vitale, «sono state negate le tutele di una minoranza». E ci sono le lacrime di ragazze che prendono la parola dal palco del Monumento ai caduti di tutte le guerre. Un luogo simbolo, perché questa per loro è una battaglia. E in loro c'è, soprattutto, tanta voglia di lottare, tanta determinazione, per far capire, come racconta Elisa, che «noi meritiamo di vivere, noi meritiamo di amare. E sapere che persone che dovrebbero tutelarmi, dicano che il Ddl non serve, perché ci sarebbero già leggi che mi tutelano, è un colpo al cuore».
ISTITUZIONI
In mezzo alla folla, persona in mezzo ad altre persone, anonimo, celato dalla mascherina, c'è anche il sindaco, Damiano Coletta. La Petrillo lo invita sul palco, la gente lo applaude, lui alza la mano in segno di saluto, ma gentilmente declina: «Basta la mia presenza», sussurra. Non è solo: insieme a lui ci sono tanti altri volti noti della politica, di ieri e di domani, stante che l'oggi è incerto. Volti del Pd e di Lbc, soprattutto, dagli ex assessori Paola Briganti, Emilio Ranieri, Francesco Castaldo, al presidente dell'assemblea provinciale Dem Mauro Visari, al consigliere regionale Enrico Forte, a Sesa Amici.
An.Ap.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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