L'AZIENDA
La Corden Pharma di Sermoneta ha presentato al Tribunale di Latina,

L'AZIENDA La Corden Pharma di Sermoneta ha presentato al Tribunale di Latina,
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Martedì 5 Gennaio 2021, 05:01
L'AZIENDA
La Corden Pharma di Sermoneta ha presentato al Tribunale di Latina, al quale ha chiesto un concordato di continuità lavorativa, un piano industriale fino al 2023. Nell'ultimo piano, letto e accettato dalla maggior parte dei creditori, l'azienda ha fatto una lunga analisi sulla crisi che si è trovata ad affrontare e alle modalità con cui intende sopperire ai pagamenti.
«La crisi è riconducibile si legge nei documenti inviati al Tribunale - a tre distinti fattori, che si sono manifestati in modo evidente a partire dal 2017: la rilevata non conformità del sito produttivo secondo gli standard internazionali (USA) contenuta nella Warning Letter della FDA e per cui si è rischiata la revoca delle autorizzazioni per le produzioni dei farmaci destinati al mercato americano; le negligenze del precedente Amministratore Delegato e infine le criticità di business e finanziarie. Al 2017 il patrimonio netto negativo era di circa 25 milioni e la perdita di 32 milioni».
Nel 2019 la Corden «ha stretto accordi sindacali per la riduzione del costo del lavoro, ha concluso accordi con i principali clienti - Bristol Mayer Squibb, Boehringer Ingelheim, Pfizer, Allergan, HRA, R-Pharma, Cheplapharm - i quali hanno concesso aumenti di prezzo tali da assicurare un maggior fatturato nel triennio 2019/2021 di circa 20 milioni di euro; ha assunto la disponibilità di alcuni dei clienti (BMS, Pfizer e Allergan) a contribuire all'ammodernamento e revisione tecnologica di alcuni reparti e ad effettuare investimenti, anche sotto forma di rinuncia a crediti, per circa 12 milioni di euro subordinatamente all'omologa del concordato. A questo si sono aggiunte importanti novità, presentate a gennaio 2020: Inclusione nel nuovo piano dell'offerta della società Itelyum Purification S.r.l., per l'acquisizione della Piattaforma Ecologica; variazioni sulle previsioni di vendita rispetto al piano presentato che impattano sui conti economici previsionali; modifiche relative al costo del lavoro; emersione di ulteriori costi legati alle prescrizioni degli enti regolatori (AIFA e FDA) e agli adeguamenti antisismici imposti dalle autorità di vigilanza; ipotesi di emissione di due categorie di strumenti finanziari partecipativi legati alla vendita o meno della Piattaforma Ecologica per 12 milioni di euro. Il nuovo piano e la nuova proposta depositati, contemplano anche l'offerta di acquisto ricevuta da parte della Tecnofarmaco S.r.l. di alcuni macchinari e attrezzature relativi all'area DP Pen e CEph Oral, non più utilizzati dalla Società da inizio 2018».
Nel 2020 però, la pandemia mondiale dovuta al Covid ha sparigliato le carte e la Corden ha presentato al Tribunale alcuni aspetti peggiorativi che riguardano: «L'incremento dei costi del personale legato all'impossibilità di procedere ai licenziamenti preventivati; l'incremento dei costi per l'adeguamento alle norme per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro; la revisione al ribasso delle previsioni di vendita stimate per il New Business per il triennio 2021-2023 (sia per il reparto oncologia sia per il reparto antibiotico) data l'impossibilità di movimento sul territorio nazionale ed internazionale che ha ostacolato i contatti con i potenziali clienti nel periodo di lockdown; la revisione al ribasso (o, in alcuni casi, l'azzeramento) dei forecast di vendita da parte di alcuni clienti per il biennio 2020-2021; il differimento delle aste per l'aggiudicazione dei due lotti in vendita. Gli impatti negativi sarebbero però parzialmente mitigati da due ulteriori fatti e in particolare: la revisione al rialzo dei forecast di vendita di altri clienti, in particolare di BiVi e di BMS per il biennio 2022-2023 e la facoltà di richiedere il differimento dei termini di adempimento del concordato di un periodo massimo di sei mesi».
Su questo piano però pesano i licenziamenti, al momento bloccati dal Covid e originariamente previsti a scaglioni da febbraio 2020 ad agosto 2020 per complessivi 121 dipendenti, sono stati rideterminati in 112 dipendenti, con l'uscita di 19 figure tra febbraio e giugno 2020 e ad aprile 2021 per i restanti 93.
Francesca Balestrieri
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