Operazione Dirty glass, il riesame dissequestra alcune società di Luciano Iannotta

Operazione Dirty glass, il riesame dissequestra alcune società di Luciano Iannotta
di Elena Ganelli
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Venerdì 4 Marzo 2022, 10:37

Il Tribunale del Riesame di Latina ha disposto il dissequestro predisposto a carico di alcune società di Luciano Iannotta poste in liquidazione nell'ambito di procedure fallimentari. I giudici con decisione depositata ieri hanno accolto i motivi di impugnazione depositati congiuntamente dalla difesa di Italy Glass Spa ed Akros Holding Srl, riconducibili all'imprenditore pontino finito in carcere a settembre 2020 nell'ambito dell'inchiesta Dirty Glass coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma.


Il riesame ha disposto con ordinanza l'annullamento del decreto di sequestro preventivo eseguito il 14 gennaio scorso finalizzato alla confisca dei beni in questione e ordinato l'immediata restituzione al ricorrente Akros Holding Srl delle quote della Italy Glass spa in liquidazione. I difensori delle società ricorrenti, Mario Antinucci del Foro di Roma e Ugo Cardosi del Foro di Latina, hanno contestato «la ricorrenza dei presupposti di legge del sequestro di prevenzione proposto dalla Procura della Repubblica di Roma, sia sotto il profilo del periculum in mora sia sotto il profilo del fumus boni iuris, revocando in dubbio l'intero impianto accusatorio incentrato sulla gravità indiziaria del reato di bancarotta fraudolenta», oggi al centro del processo Dirty Glass in corso davanti al Tribunale di Latina e nel quale Iannotta è imputato con l'imprenditore Luigi De Gregoris, Pasquale Pirolo, il colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa, il carabiniere Michele Lettieri Carfora, l'imprenditore di Latina Franco Cifra, Antonio e Gennaro Festa, Thomas Iannotta e Pio Taiani per reati in materia fiscale e tributaria, violazioni della legge fallimentare, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico.
I legali ricordano inoltre che il Tribunale di Latina ha condannato la Curatela del Fallimento della Industriale Pontina Srl al pagamento delle spese legali i soggetti convenuti per oltre 400mila euro con sentenza che non è stata impugnata ed è quindi passata in giudicato, «con l'effetto sottolineano i legali - di costituire oggi titolo per un'azione risarcitoria in primis contro la Curatela del Fallimento del Tribunale di Latina, per un ammontare di centinaia di milioni di euro».
A febbraio scorso sempre su richiesta della Dda il Tribunale di Latina ha eseguito il sequestro preventivo di un'impresa individuale, una fondazione, la totalità delle quote e l'intero patrimonio aziendale di 37 compagini societarie, 119 fabbricati, 58 terreni, 55 veicoli, un'imbarcazione e 72 rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 50 milioni di euro. La prossima udienza del processo è fissata per il 24 marzo.
Elena Ganelli
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