Latina, il ristorante di Rio Martino: il Pesce d'oro resterà un rudere

Latina, il ristorante di Rio Martino: il Pesce d'oro resterà un rudere
di Andrea Apruzzese
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Sabato 25 Settembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 11:29

Tutto da rifare per il Pesce d'Oro. La conferenza di servizi per l'istanza di demolizione e ricostruzione del ristorante di Rio Martino, ormai da decenni un rudere, si è conclusa negativamente, con rigetto dell'istanza del progetto.
DINIEGO
La conferenza si era avviata in seguito a una nuova istanza della ditta, presentata al Suap a fine 2020. Viene avviata nel marzo 2021, con scadenza al 1 luglio, con la partecipazione di vari enti: ministero dei Beni e delle attività culturali, Regione Lazio, Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, direzioni regionali per l'Urbanistica e per le Politiche ambientali e i rifiuti, l'Agenzia delle dogane, l'Agenzia del demanio, e, soprattutto, l'ente Parco nazionale del Circeo. Il 30 di giugno la ditta presenta una nuova istanza per autorizzazione paesaggistica, ma il 1 luglio il Parco rileva alcune criticità e chiede chiarimenti. Se da un lato la Direzione regionale Parchi e aree protette (area Valutazione di incidenza) fornisce parere positivo, dall'altro la ditta - nonostante ulteriori 30 giorni di proroga - ancora al 1 agosto «non ha fornito i chiarimenti richiesti», e «non risultano ancora pervenuti tutti i pareri degli enti coinvolti». Il Comune «ravvisa pertanto l'impossibilità di esprimere un parere favorevole univoco». Viene quindi rigettata l'istanza di demolizione e ricostruzione, che avrebbe dovuto portare prima alla bonifica del sito, quindi a un permesso a costruire per la nuova edificazione. Il dissenso potrà comunque «essere superato presentando nuova richiesta di indizione di conferenza di servizi, all'esito della risoluzione delle criticità evidenziate, che risultano pregiudiziali».
APPRODO
Sempre ieri, il Comune ha pubblicato la determina e gli allegati per l'affidamento della gestione dell'approdo nel porto canale di Rio Martino, vinto dal costituendo consorzio Porto di Latina. Alla negoziazione cui erano stati invitati i due operatori ritenuti idonei (sui quattro partecipanti), uno, la Società Nautica Rio Martino, aveva partecipato con un rappresentante privo di procura speciale: era accaduto il 16 settembre, quando l'amministratore della Nautica Rio Martino aveva precisato l'impossibilità ad essere presente, in quanto impegnato presso il Salone di Genova, ed aveva chiesto l'aggiornamento; nella seconda seduta però il suo sostituto era privo della procura speciale. Il consorzio Porto di Latina, e la Nautica Rio Martino erano arrivati alla negoziazione come primo e secondo classificato, distanziati da meno di due punti. Entrambi però, secondo il Comune, non avevano risposto pienamente alle richieste del bando, offrendo un numero inferiore di posti barca rispetto ai 200 richiesti. Per questo, il responsabile del procedimento li aveva convocati ad una negoziazione; in questa sede, la Porto di Latina aveva confermato di estendere a 200 posti barca la propria offerta iniziale di 50, impegnandosi poi a realizzare l'allestimento dell'intera concessione in stralci funzionali durante il periodo della validità della concessione stessa, in funzione delle richieste del mercato; a pagare, al rilascio della concessione, l'intero canone demaniale dovuto per i 200 posti barca per l'intera durata (6 anni); l'apertura del passo marittimo ogni volta che risulti necessario; la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere, degli impianti portuali necessari per garantire la sicurezza della navigazione, sia all'interno che all'esterno del porto-canale; a individuare due posti destinati alle barche della Polizia Locale. Ora la Porto di Latina ha 30 giorni per inviare gli elaborati aggiornati.

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