Il lockdown non migliora la qualità dell'aria in provincia

Il lockdown non migliora la qualità dell'aria in provincia
2 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Luglio 2021, 05:02
AMBIENTE
Problemi di inquinamento dell'aria in alcuni Comuni montani della provincia di Latina, nonostante il lockdown, mentre paradossalmente la qualità dell'aria è migliore nelle grandi città pontine. Questo il quadro della valutazione della qualità dell'aria del Lazio relativo al 2020, un'analisi che le Regioni fanno ogni anno su richiesta del ministero dell'Ambiente, ora trasformato in quello della Transizione ecologica, che aggiorna a sua volta la Commissione europea con un resoconto sull'attuazione dei piani e programmi utili a conseguire il rispetto dei parametri di riferimento normativi per i diversi inquinanti in ogni regione. La valutazione della qualità dell'aria è il risultato della combinazione dei dati derivanti da meteorologia, emissioni, dispersione, deposizione e chimica dell'atmosfera. Per comodità il Lazio è stato diviso in quattro macro aree: Roma, la Valle del Sacco, l'area appenninica e il litorale, che comprende tutta la provincia di Latina e i comuni costieri del Lazio.
I DATI
Il quadro dell'aria nel 2020 nel Lazio e in particolare nella provincia di Latina risente parecchio dell'emergenza sanitaria, con la sospensione di pressoché tutte le attività socio-economiche, produttive e culturali, per limitare la trasmissione dell'infezione. Le restrizioni del governo hanno conseguentemente diminuito gli spostamenti sul territorio riducendo il traffico veicolare. «I profondi cambiamenti dello stile di vita delle persone hanno certamente influito sulla qualità dell'aria della regione Lazio», si legge nello studio pubblicato in questi giorni sul bollettino ufficiale. Oltre a questo fattore, hanno inciso anche le piogge: «Il 2020, a differenza del 2019, si è concluso con cumulate di precipitazione annuali che mostrano un bilancio negativo, salvo che nell'area di Roma. Le piogge sono state poco abbondanti nei primi 5 mesi dell'anno, mentre nei mesi di giugno e dicembre 2020 sono state abbondanti contribuendo ad avere un'atmosfera spesso dilavata dalle precipitazioni». Lo scorso anno, inoltre, è stato meno ventilato rispetto alla media.
L'ANALISI
La nota dolente arriva con l'analisi delle polveri sottili, le cosiddette Pm10 prodotte da industrie e smog. Della provincia di Latina, l'unico Comune che ha avuto sforamenti dei limiti di legge nella media annua è Sezze, mentre in provincia di Roma è Velletri. Discorso diverso con i superamenti dei limiti giornalieri di polveri sottili: la legge ne consente fino a 35, mentre più di 100 superamenti sono stati toccati a Sezze e Sonnino; a Cori ci sono stati 93 superamenti, oltre i 90 a Maenza, Pontinia, Prossedi, Roccagorga, Priverno; in misura minore, sotto i 60, sono stati a Fondi, Formia, Norma, Spigno Saturnia, Terracina, Santi Cosma e Damiano, Minturno. La media annua del Pm2.5, le polveri ultra sottili, è superiore al valore limite nuovamente a Sezze, oltre a Cori, Pontinia, Priverno e Sonnino. Per quanto riguarda il biossido di azoto, provocato dal traffico delle auto, i valori sono rimasti sotto la soglia di legge in tutta la provincia, mentre l'ozono si è presentato in concentrazioni maggiori a Castelforte, Lenola, Monte San Biagio e Spigno Saturnia. A Latina, Cisterna, Aprilia, Gaeta o centri più piccoli ma industrializzati come Sermoneta, non si registrano superamenti di alcun tipo.
Stefano Cortelletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA