Il caso Durigon tiene banco: «Finalmente si è dimesso»

Il caso Durigon tiene banco: «Finalmente si è dimesso»
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Sabato 28 Agosto 2021, 05:02
POLITICA
È il caso Durigon, con le dimissioni dalla carica di sottosegretario all'Economia siglate nella serata di giovedì, a tenere banco nel dibattito politico pontino, anche tra i candidati sindaco lanciati verso le imminenti elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre.
COLETTA
Ad aprire le danze è il sindaco uscente - e ricandidato per Lbc - Damiano Coletta, che, con un post su Fb, spiega come «la vicenda del parco (oggi intitolato ai magistrati Falcone e Borsellino, e per il quale il sottosegretario leghista, Claudio Durigon, con una battuta, aveva chiesto tornasse a chiamarsi Arnaldo Mussolini, ndr), è chiusa. Nessuno toccherà il nome di Falcone e Borsellino. Qualcuno voleva creare una contrapposizione ideologica per raccattare quattro voti, ma quel tentativo si è rivelato un flop. La comunità latinense ha preso le distanze da un modo di fare politica, di amministrare, attraverso le clientele e i comitati impresentabili. Ci sono però un centrodestra e un'area moderata in città che sono lontani da questo modus operandi; c'è un altro centrodestra che si esprime con i valori di solidarietà e legalità che la città reclama. Anche con loro voglio progettare la Latina 2032». PD Dal Pd, che sostiene Coletta, si esprimono anche la segretaria comunale, Franca Rieti, che parla delle dimissioni di Durigon come «atto dovuto anche se tardivo. Non è tollerabile che un rappresentante del Governo possa richiedere a gran voce l'intitolazione di un parco pubblico a un fascista senza porsi domanda alcuna, rispetto a quel confine labile ma definito tra etica e funzione pubblica». Secondo Enrico Forte (consigliere regionale del Pd), «le dimissioni di Durigon rappresentano uno spartiacque tra il futuro che vogliamo e l'inammissibile ritorno di pulsioni che hanno a che fare più con la bassa propaganda che con il fascismo vero e proprio. Esistono gli anticorpi della democrazia, della cultura, del dibattito: questi dobbiamo alimentare». Per Mauro Visari, presidente provinciale del Pd e candidato consigliere nella lista del partito, «è stata sprecata l'occasione epocale di un sottosegretariato così importante per Latina. Riconosco tuttavia a Durigon di avere prodotto un documento dove compare una piena ammissione di responsabilità e le scuse dovute ai familiari delle vittime di mafia. Coletta favorì l'intitolazione a Falcone e Borsellino perché la città si ritrovasse unita nella condivisione di quel messaggio e di quel sacrificio ed è questo l'aspetto che oggi dobbiamo valorizzare».
CINQUESTELLE
«Finalmente sono arrivate le dimissioni di Durigon - afferma su Fb Gianluca Bono candidato sindaco del M5S - la memoria delle vittime di mafia non si può insultare. Saremo sempre dalla parte della Costituzione, affinché i cittadini possano avere fiducia nelle istituzioni. La buona politica non può esistere senza etica pubblica». Sempre il M5S ha comunicato ieri che «alla luce dei controlli effettuati, i nominativi elencati nella lista M5S di Latina, per le prossime elezioni che avranno luogo il 3 e 4 ottobre 2021, non risultano gravati da oneri di incandidabilità o impresentabilità. Il Movimento 5 Stelle è una garanzia di legalità per i cittadini e il nostro faro sono uomini come i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che tanto hanno dato alla lotta contro le mafie».
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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