I Nas sequestrano oltre 200 chili di prodotti in un negozio etnico a Latina Scalo

I Nas sequestrano oltre 200 chili di prodotti in un negozio etnico a Latina Scalo
di Stefania Belmonte
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Venerdì 18 Giugno 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 11:57

Oltre duecento chilogrammi di prodotti alimentari sono stati sequestrati in un negozio etnico di Latina Scalo. Ad eseguire il controllo sono stati i carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni nella giornata di mercoledì. L'ispezione si è svolta alla presenza dei carabinieri del locale comando stazione e del nucleo antisofisticazione e sanità di Latina, che hanno verificato tutte le problematiche presenti in materia sanitaria all'interno del locale. Riscontrate gravi violazioni igienico-sanitarie: secondo i carabinieri i prodotti freschi presenti nel negozio tra carni di varo tipo e pesce non erano conservati in maniera adeguata e addirittura non erano più vendibili al pubblico.
In base ai riscontri dei militari della stazione di Latina e dei Nas, i locali di adibiti alla conservazione dei generi alimentari non rispettavano alcuna norma in materia sanitaria, i cibi erano in cattivo stato di conservazione ed anche la scorta in negozio non sarebbe stata mantenuta secondo le prescrizioni di temperatura giuste. Nessuno dei prodotti verificati, inoltre, avrebbe avuto la benché minima forma di tracciabilità e quindi mancava del tutto la possibilità di controllo sull'intera filiera di produzione e vendita. Per questi motivi per le violazioni di legge in materia sanitaria un uomo di origini nigeriane è stato denunciato in stato di libertà. Sono state elevate anche millecinquecento euro di sanzioni amministrative; il negozio non è stato chiuso, ma sono state date stringenti prescrizioni in materia sanitaria.
Segnalazioni sono state inviate sia al sindaco di Latina, quale autorità sanitaria locale, che alla Asl di Latina. Sono abbastanza frequenti casi del genere, e non soltanto in locali etnici, come quello di origine africana situato a Latina Scalo, a quanto sembra molto frequentato da clienti stranieri. In questo caso per fortuna la vendita dei prodotti era al dettaglio e riservata ai singoli acquirenti privati, non ad attività di ristorazione. Purtroppo in alcuni casi i militari si trovano spesso davanti a prodotti privi di tracciabilità anche nei ristoranti o nei negozi di generi alimentari tradizionali.
Stefania Belmonte
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