Latina, i fratelli Travali in videoconferenza niente permesso per i funerali del padre

Latina, i fratelli Travali in videoconferenza niente permesso per i funerali del padre
di Elena Ganelli
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Mercoledì 9 Giugno 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 10:55

Si è aperta con una richiesta di rinvio ieri pomeriggio l'udienza del processo Don't Touch bis': a presentarla il legale di Angelo e Salvatore Travali, l'avvocato Giancarlo Vitelli, chiedendo rispetto per il lutto dei due imputati per la morte del padre Giuseppe anche lui imputato - ai quali non è stato concesso neppure il permesso di partecipare ai funerali in programma proprio mentre si apriva l'udienza.

Entrambi erano collegati dalle carceri dove sono detenuti ma il Tribunale, presieduto da Caterina Chiaravalloti, ha rigettato l'istanza alla luce delle esigenze processuali e delle difficoltà dell'organizzazione delle udienze con i video collegamenti. Così il processo, costola di Don't Touch che vede sul banco degli imputati anche Gianluca Tuma, Angelo Morelli, Benvenuto Toselli, Costantino Cha Cha Di Silvio, Gino Grenga, Vincenzo Guerra, Francesco Viola, Stefano Ciaravino, Riccardo Pasini, Giancarlo Alessandrini, i carabinieri Giuseppe Almaviva e Fabio Di Lorenzo, Francesco Falco, Gino Rampello, Anna Maria Giannasi e Vincenzo Scala è andato avanti.

Le accuse sono per alcuni i fratelli Travali lo spaccio di stupefacenti ma anche le intimidazioni nei confronti del responsabile della redazione del Messaggero Vittorio Buongiorno e di Matteo Palombo. In aula hanno parlato due investigatori citati dai pubblici ministeri, entrambi in servizio presso la Squadra Mobile di Latina che ha condotto le indagini. Il primo, Malaspina, ha ricostruito le fasi iniziali dell'inchiesta nata nel settembre 2014 da una telefonata arrivata al 113: all'altro capo del telefono c'era Roberto Toselli che chiedeva aiuto.


«Mi minacciano e mi inseguono, sto scappando da casa mia».

Arrivati sul posto gli agenti lo avevano trovato nascosto a casa di alcuni vicini e lui aveva anche raccontato che poco tempo prima il padre era stato aggredito e picchiato tanto da finire al pronto soccorso. La paura poi ha avuto la meglio e Roberto Toselli non ha firmato il verbale di denuncia in Questura ma dalla sua testimonianza quale vittima di estorsione e usura, è nata l'inchiesta Don't Touch' e poi il processo nel quale il ragazzo ha testimoniato salvo poi essere minacciato dai fratelli Travali in carcere tanto da tentare il suicidio.

Il Tribunale ha poi ascoltato il commissario Elio Beneduce al quale è stato chiesto di ricostruire i rapporti di Angelo Travali con i carabinieri Almaviva e Di Lorenzo, attraverso le numerose intercettazioni telefoniche a partire da ottobre 2014 utilizzate dai militari dell'Arma che fornivano ai componenti del clan informazioni sulle indagini. Il processo è stato aggiornato al 30 novembre prossimo quando il collegio difensivo composto dagli avvocati Gaetano Marino, Angelo Palmieri, Leone Zeppieri, Italo Montini, Oreste Palmieri, Giancarlo Vitelli, Flaviana Coladarce controinterrogheranno il commissario Beneduce.

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