Chi sono i volontari da giorni al lavoro per gli aiuti all'Ucraina

Chi sono i volontari da giorni al lavoro per gli aiuti all'Ucraina
di Serena Nogarotto
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 10:25

Due donne, una mamma e sua figlia. Anna ha 42 anni e Tania solo 10, sono appena arrivate a Latina da Kiev. «Siamo partite il 26 febbraio. C'è stata una grande esplosione accanto alla nostra casa, abbiamo avuto paura e siamo fuggite - spiega Anna - Siamo venute a Latina perché qui abbiamo alcuni amici». Anna parla poco italiano, Tania solamente qualche parola. Lungo e difficile il viaggio che le ha portate qui: trenta ore in pullman per arrivare alla frontiera con la Slovacchia e poi altrettante ore per attraversare Ungheria, Slovenia e Italia. «Nella mia città le esplosioni sono continue. Le persone hanno paura ad uscire, sono sempre nei bunker da dove è impossibile comunicare» racconta Anna che lì ha lasciato amici e parenti, anche il papà di Tania è a combattere. «Spero che tutto questo finisca presto, e quando tutto sarà finito spero di avere ancora un posto dove tornare» aggiunge con il dolore che le soffoca la voce. Non ci crede Anna, ma quella frase è per la sua bambina. Abbiamo incontrato le due donne nella sede dell'associazione L'Approdo in via Terenzio 30 a Latina, che in questi giorni si è trasformato in centro di raccolta di beni di prima necessità per l'Ucraina. Qui la solidarietà è tangibile, la collaborazione totale. C'è un continuo viavai di gente che porta cibo, medicinali, batterie, torce, coperte e tanto altro.


«Alcune persone vengono anche cinque o sei volte al giorno. spiega Elena, che si occupa dell'organizzazione delle attività in sinergia con il Comune - Non ci aspettavamo una risposta così forte dalla comunità di Latina e dall'Italia intera. Ci sono tantissimi giovani che quotidianamente vengono ad aiutarci. Abbiamo ricevuto un forte sostegno anche dagli istituti scolastici della città. continua - Qualche giorno fa, mi ha contatto un insegnante del Liceo Manzoni che, con i suoi alunni, si è resa disponibile a venire qui e darci una mano». Elena vive a Latina da 24 anni ma è originaria di Chernihiv, nell'Ucraina del Nord. Lì, ci sono i suoi amici e parenti, il fratello sta combattendo vicino Kiev. E come lei, tanti altri volontari hanno familiari e affetti nelle terre martoriate dalla guerra. Tra questi c'è Maria, originaria della parte occidentale dell'Ucraina: «Per ottimizzare le nostre attività abbiamo creato un gruppo su Whatsapp, siamo circa una trentina. Quando i beni arrivano al punto di raccolta, li dividiamo per categoria, li mettiamo in buste o scatoloni sopra i quali descriviamo, sia in italiano che in ucraino, il contenuto». Tutti questi beni e materiali raccolti vengono poi trasportati a Roma presso la Chiesa di Santa Sofia, uno dei principali centri di preghiera per il popolo ucraino attualmente trasformato in centro di raccolta di aiuti per le zone invase dai russi, per giungere poi ai confini con l'Ucraina. «Riceviamo un grande aiuto dalla comunità anche per il trasporto a Roma spiegano da lì partono i camion che arrivano fino alla frontiera con la Polonia. Ora abbiamo trovato anche al confine volontari che da Kiev arrivano al confine dove avviene la consegna. Abbiamo trovato da subito una grande collaborazione anche da Polonia, Romania e Slovacchia». Una rete di trasporto perfettamente organizzata. «Quello che facciamo da qui concludono - è un piccolo ma importantissimo aiuto per chi sta vivendo l'incubo della guerra». Quali sono le urgenze? «Servono i medicinali per i feriti. Materiale per le medicazioni, come garze e bende, ma anche antinfiammatori, antidolorifici, vitamine, siringhe». Il centro di raccolta è aperto tutti i giorni, tranne la domenica, dalle 8 alle 20.
Serena Nogarotto
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