Estorsioni dal carcere, la donna arrestata incastrata dalle dichiarazioni della madre e dello zio

Estorsioni dal carcere, la donna arrestata incastrata dalle dichiarazioni della madre e dello zio
di Elena Ganelli
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Lunedì 6 Dicembre 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 07:49

Terzo arresto ieri nell'ambito dell'inchiesta sulle estorsioni all'interno del carcere di Latina. Dopo Renato Barbieri e la sorella Roberta, i carabinieri del Comando Provinciale di Latina, unitamente a quelli della Stazione di Pontinia e al personale del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria di Roma, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Mario La Rosa su richiesta del sostituto procuratore Andrea D'Angeli nei confronti di Veronica Anzovino. Alla 34enne, nipote di Renato Barbieri e figlia di Roberta, viene contestato il reato di estorsione continuata in concorso con gli altri due. Le indagini dunque non si sono mai fermate e anche se il 17 novembre scorso gli investigatori non ritenevano di essere in possesso di elementi sufficienti a suo carico erano del tutto convinti della sua partecipazione all'attività estorsiva dello zio: i successivi accertamenti hanno infatti consentito di verificare come la Anzovino fosse il trait d'union tra il carcere, ove si trovava detenuto l'uomo, e l'esterno, dove fungeva da emissaria dello zio, tanto da essere stata l'unica, in un lungo arco temporale, ad accedere in carcere per far visita al detenuto, anche per definire i piani criminali già concordati: sarebbe stata lei, infatti, a gestire i proventi dell'estorsione posta in essere nei confronti del compagno di cella di Barbieri, vittima delle continue richieste di denaro e ricariche di Postepay.

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Gli elementi necessari a dare una svolta per arrestare la Anzovino sarebbe stati forniti dallo zio e dalla madre: proprio le dichiarazioni rese da Renato e Roberta Barbieri nel corso degli interrogatori di garanzia hanno consentito agli investigatori di definire un quadro indiziario già grave a carico della donna che ha portato all'esecuzione della odierna misura cautelare degli arresti domiciliari.

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Ad inchiodarla il fatto che fosse lei ad utilizzare l'utenza telefonica che Renato Barbieri chiamava dall'interno del carcere di Latina e una serie di intercettazioni telefoniche dalle quali emerge come lei fosse la sua emissaria, la persona della quale si fidava ancor più che della sorella Roberta. “oh mi raccomando continuiamo come avevamo detto - dice Barbieri alla Anzovino - non li mettere in mano a tua madre” conclude riferendosi evidentemente al denaro riscosso dai familiari di un detenuto vittima delle estorsioni. Chiuso il cerchio attorno alla donna con le dichiarazioni raccolte in sede di interrogatorio proprio dallo zio e dalla madre ieri la 34enne è stata invitata dai carabinieri di Pontinia a recarsi presso la locale stazione par la notifica di un atto: lei è arrivata in monopattino e le è stata comunicata l'ordinanza di custodia cautelare emessa. È stata condotta quindi con un'auto dei carabinieri presso la propria abitazione, dove ora si trova ai domiciliari. Nell'ambito della stessa indagine il 1 settembre era stata arrestata in flagranza di reato la moglie di Barbieri, Alessia Gargiulo: era stata seguita dai militari dell'Arma che avevano assistito allo scambio di denaro tra lei e la moglie di una vittima e trovata in possesso di 950 euro.

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