Elezioni a Latina, ricorso del centrodestra che vuole tornare alle urne in 30 sezioni

Elezioni a Latina, ricorso del centrodestra che vuole tornare alle urne in 30 sezioni
di Andrea Apruzzese
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Martedì 23 Novembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 11:51

Il centrodestra vuole tornare alle urne, ma solo in trenta sezioni del capoluogo. E' stato infatti presentato da alcuni candidati della civica di Vincenzo Zaccheo un ricorso per annullare l'esito del primo turno della tornata elettorale del 3 e 4 ottobre scorso quando si è votato per l'elezione di sindaco e consiglio comunale. E' una decisione clamorosa che punta a ribaltare l'esito del primo turno quando nessuno dei due candidati ottenne la maggioranza e si andò al ballottaggio.
CHI SONO
Secondo il ricorso in 30 sezioni elettorali di Latina il risultato «è inficiato da un significativo numero di voti illegittimamente assegnati e di schede elettorali illegittimamente rendicontate nei verbali» e per questo si chiede l'annullamento dei verbali stessi. L'atto è stato depositato ieri mattina presso la sezione di Latina del Tar. Il ricorso è contro il Comune di Latina e nei confronti di tutti gli eletti, ed è stato presentato da Giovanni Monterubbiano e Emilio Cerci, candidati nella lista Latina nel cuore di Vincenzo Zaccheo e da Alessandro Rossi, rappresentati dagli avvocati Toni De Simone e Biagio Coppa; il primo, in particolare, De Simone, fu il legale che curò il ricorso sostanzialmente analogo in occasione delle elezioni amministrative di Cisterna nel 2018, e che portò, in quel caso, a votare nelle sezioni annullate. In particolare, secondo il ricorso depositato ieri, le sezioni in cui sarebbero avvenute irregolarità e di cui si chiede l'annullamento dei verbali (e conseguentemente el verbale finale di convalida degli eletti) sarebbero la 13, 20, 41, 51, 56, 60, 76, 84, 109, 113, 7, 24, 40, 44, 68, 73, 75, 81, 83, 85, 86, 91, 92, 94, 95, 98, 103, 106, 107, 110 e 114, 69, 64.
Secondo i ricorrenti «il mancato raggiungimento del 50% del candidato sindaco Vincenzo Zaccheo è stato determinato da una competizione elettorale in un clima fortemente condizionato, oscuro, non chiaro». A dire il vero non è chiaro piuttosto cosa si intenda per oscuro e fortemente condiuzionato. «In numerosissime sezioni - si legge - non è stato determinato il numero vidimante, o il numero di schede vidimate avanzate dopo le elezioni; in altre, non vi è corrispondenza tra il numero di schede vidimate e la somma tra schede utilizzate per le votazioni e schede vidimate non utilizzate; in altre non è stato possibile completare lo scrutinio; in altre, sono state denunciate immediatamente marchiani errori; il tutto si è svolto dunque in un quadro opaco, frutto di probabile illegalità».


IL CONTO DELLE SCHEDE
Ma cosa si intende per schede vidimate? Ogni sezione elettorale ha un numero preciso di elettori aventi diritto; non tutti gli elettori però vanno a votare, quindi restano delle schede vidimate ma non votate, accanto a quelle votate: la somma delle schede, votate e non votate, deve dare sempre il corretto totale di quelle originariamente vidimate.

E questo, secondo il ricorso, sarebbe una delle circostanze che non tornano: ad esempio, nella sezione 7, «sono state vidimate 881 schede, hanno votato 484 elettori e è stato dato atto che sono avanzate 61 schede: sono quindi irreperibili 332 schede»; 140 quelle che non si troverebbero nella sezione 40; 6 nella 44; 324 nella sezione 83; 287 nella sezione 68; 281 nella sezione 86, e così via.


UNA PRESUNTA TENSIONE
Il ricorso va poi in dettaglio, nelle sue 28 pagine: «nella sezione 21 il clima di tensione e l'impossibilità di determinare il risultato elettorale ed accertare la correttezza delle operazioni di voto, ha determinato che lo spoglio è stato effettuato dall'ufficio centrale, in quanto le operazioni elettorali non sono state ultimate», analogamente a quanto accaduto nella 46; nella 64, mancano due pagine dai verbali; nella 69, «è stata consegnata una scheda vidimata a soggetto non inserito nelle liste elettorali della sezione», scheda immediatamente ritirata e sigillata, episodio di cui però «non è dato conto nella sezione dedicata alle schede annullate: è possibile che sia stata computata tra le altre»; inoltre, si evidenzia «l'impressionante numero di sezioni in cui non è stato verbalizzato il numero delle schede autenticate, ovvero di quelle autenticate ma non utilizzate». In conclusione, «gravissime illegittimità dei verbali, che rendono impossibile ricostruire con certezza la volontà del corpo elettorale comunale» e per questo si chiede di «annullare i risultati elettorali».
Se il Tar dovesse ammettere il ricorso, annullare i verbali e rimandare i cittadini alle urne in 30 sezioni verrebbe paralizzato il governo cittadino per mesi con l'incognita finale. Una specie di all in in una partita di poker: Zaccheo potrebbe sì vincere al primo turno e diventare sindaco, ma potrebbe anche finire con il centrodestra sotto il 50% e dunque senza più la maggioranza in Consiglio.

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