Due indagini parallele per la Karibu di finanza e carabinieri. La coop: «Ritardi nei pagamenti legati all'arrivo dei fondi»

Due indagini parallele per la Karibu di finanza e carabinieri. La coop: «Ritardi nei pagamenti legati all'arrivo dei fondi»
di Stefano Cortelletti e Laura Pesino
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Sabato 19 Novembre 2022, 07:58

Sono due le indagini avviate dalla Procura di Latina relative a presunte irregolarità delle cooperative Karibu e Consorzio Aid a cui sono state affidati anche servizi di accoglienza per i richiedenti asilo nel territorio pontino. Le strutture sono gestiste dalla suocera del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Aboubakar Soumahoro, e fino a qualche mese fa anche dalla moglie.
Il Procuratore Giuseppe de Falco conferma l'esistenza di un procedimento affermando che le indagini, su cui «il riserbo è massimo», sono state affidate anche agli uomini del Nucleo di Polizia Economico e Finanziaria della Guardia di Finanza di Latina. Verifiche che le Fiamme Gialle avrebbero avviato mesi fa per il reato di truffa e relative al mancato pagamento di stipendi, così come denunciato nei giorni scorsi da una trentina di lavoratori.
Parallelamente i carabinieri, che hanno inviato una informativa ai pm, sono al lavoro sul materiale acquisito all'esterno di una delle coop, a Sezze, nel corso di un trasloco. Un lavoro che viene svolto assieme all'Ispettorato del lavoro a cui si sono rivolti i dipendenti delle strutture.

LA PRESIDENTE DEL CDA
La materia è delicata. Marie Therese Mukamitsindo, presidente del Cda della Karibu spiega che se gli stipendi non sono stati pagati è perché anche la cooperativa è in attesa di ricevere i soldi «dalla committenza pubblica». I rapporti contrattuali e gli appalti riguardano in particolare la gestione di un centro minori a Latina, i progetti Sprar attivati nel capoluogo e nel comune di Roccagorga e il progetto Perla contro il caporalato.
Soumahoro - noto per le sue battaglie a favore dei braccianti e contro il caporalato - si è già dichiarato completamente estraneo alla vicenda.

Sua suocera, che potrebbe essere ascoltata dai magistrati con la figlia, si difende: intanto «sia i lavoratori sia i loro rappresentanti sono ben a conoscenza dei ritardi nei pagamenti da parte della pubblica committenza nonché dell'impegno profuso dal Consiglio di amministrazione della cooperativa che ha, proficuamente, interloquito con i referenti pubblici al fine di ottenere, sebbene allo stato solo parzialmente, lo svincolo dei citati crediti», spiega.

GESTIONE CENTRO MINORI
Quanto poi alla gestione del centro minori e alle dichiarazioni rese da alcuni ospiti secondo i quali all'interno della struttura mancavano i servizi necessari, tra cui acqua corrente, elettricità e perfino cibo, confida che indagini possano «accertare l'estraneità della cooperativa e del suo Cda».
Il centro minori di Latina era stato aperto da Karibu nel 2021. A luglio però una pompa d'acqua della struttura si è rotta e i minori ospitati, in gran parte inviati da Latina e Roma, sono stati trasferiti, su disposizione delle rispettive amministrazioni che li avevano inviate, presso altre strutture gestite da altri enti, una delle quali fuori regione, a Napoli. Conclusi i lavori di manutenzione della casa e ripristinate le condizioni abitative adeguate è stata data tempestiva comunicazione ai Comuni e proprio l'amministrazione di Roma, solo lo scorso settembre, ha provveduto a mandare a Latina altri 10 ospiti. Nonostante questo le somme dovute per la gestione non sono state ancora ricevute dalla cooperativa.
 

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