Droga da Latina alla Sicilia, tre arresti dell'antimafia a Latina

Droga da Latina alla Sicilia, tre arresti dell'antimafia a Latina
di Laura Pesino
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Martedì 6 Luglio 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 07:43

IL BLITZ
Fiumi di marijuana, hashish e cocaina importati da Lazio e Calabria e finiti in Sicilia, spedizioni punitive, danneggiamenti e anche un agente penitenziario del carcere Pagliarelli di Palermo corrotto per far arrivare messaggi fuori e dentro il carcere. La maxi operazione della Direzione distrettuale antimafia e dei carabinieri del comando provinciale di Palermo ha portato, all'alba di ieri, all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 85 indagati accusati a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di armi, estorsione e corruzione. Di questi, 63 sono finiti in carcere, 18 ai domiciliari e quattro sottoposti agli obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria.
Ma i tentacoli della mafia dalla Sicilia non hanno risparmiato il territorio pontino, dove i carabinieri hanno eseguito tre arresti, quelli di Pietro Canori, storico esponente della criminalità originario di Priverno, e di due trasportatori che garantivano i viaggi di ingenti dosi di droga da Latina alla provincia di Palermo, Alessio Antonacci e Stefano Carocci, entrambi già noti alle forze dell'ordine della provincia. Al centro dell'indagine avviata nel 2017 i rapporti tra Ottavio Lo Cricco, imprenditore di Partinico attivo nel settore vinicolo, e Michele Vitale, esponente dell'omonima famiglia conosciuta come Fardazza storicamente egemone all'interno del mandamento mafioso di Partinico. Ma le attività investigative hanno consentito di individuare con precisione e monitorare cinque organizzazioni finalizzate al traffico di stupefacenti e facenti capo ad altrettanti personaggi già condannati per associazione mafiosa e contigui a cosa nostra, tra cui il gruppo di Michele Vitale, quello di Michele Casarubbia, quello diretto da Nicola Lombardo e Nunzio Cassarà e infine quelli promossi rispettivamente dai fratelli Primavera e dai fratelli Gioacchino e Raffaele Guida. Nella gestione dei traffici illeciti legati alla droga il ruolo dei tre pontini è tutt'altro che marginale. Da una parte c'è appunto Pietro Canori, 71enne di Priverno, con un lungo curriculum criminale costruito da quando era poco più che 20enne. Nel 2019 Canori era stato arrestato dalla squadra anticrimine della questura di Latina in esecuzione di un'ordinanza della Procura generale presso la Corte d'Appello di Roma: doveva scontare sette anni di condanna per spaccio. Per lo stesso reato in passato era ricercato in passato dalle procure di Latina e Roma, ma era riuscito a sottrarsi alla cattura rendendosi irreperibile e fuggendo in Spagna prima di essere arrestato dalla polizia criminale di Madrid. Nell'operazione Gordio scattata in Sicilia Canori, accusato di associazione finalizzata alla vendita e detenzione di droga, è considerato un fornitore stabile di cocaina che «approvvigionava il gruppo si legge nell'ordinanza anche attraverso canali esteri». Le forniture inoltre venivano dissimulate con fittizie compravendite di vini, mentre il 71enne di Priverno manteneva contatti diretti con i vertici di uno dei sodalizi criminali, in particolare con Michele Vitale, con Salvatore Leggio e Maria Rita Santamaria.
 

Moltissime le conversazioni intercettate dagli investigatori che attestano i frequenti rapporti fra i quattro, la programmazione di incontri, la definizione degli affari legati all'acquisto e al trasferimento di grosse partite di droga.
Discorso diverso invece per Stefano Carocci e Alessio Antonacci, rispettivamente di Latina e Sezze, entrambi arrestati nella veste di corrieri legati al sodalizio capeggiato dai Guida. In particolare dall'indagine emerge come Gioacchino Guida si approvvigionasse di stupefacenti da un narcotrafficante albanese non identificato, avvalendosi per il trasporto dei due corrieri di Latina. Entrambi avevano effettuato, in un arco temporale determinato ma esteso, «una pluralità di viaggi, trasportando e movimentando ingenti flussi di cocaina sulla tratta Latina (e territori circostanti)- Partinico, in cambio di denaro provento dello spaccio».

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